Weekly Economic Monitor
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10 aprile 2020
Il punto
Nell’Eurozona, la risposta all’emergenza sanitaria resta affidata quasi esclusivamente agli Stati membri.
Tuttavia, l’Eurogruppo ha approvato due misure specifiche di sostegno finanziario: il programma SURE, per rifinanziare in parte le misure di sostegno all’occupazione, e il Pandemic Crisis Support del MES, per finanziare spese sanitarie di cura e prevenzione.
Nel complesso valgono 340 miliardi di euro.
Stati Uniti – Mercato del lavoro al collasso: alcuni spiacevoli calcoli aritmetici.
Le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione e l’employment report di marzo hanno dato un’immagine drammaticamente negativa del mercato del lavoro a marzo. Purtroppo, è solo la punta dell’iceberg della disoccupazione prevedibile per il 2° trimestre. Un aspetto positivo è però che essere senza lavoro non implica essere senza reddito.
I market mover della settimana
Nell’Eurozona, in calendario, ci sono le seconde letture dell’inflazione di marzo: l’inflazione area euro dovrebbe confermare il rallentamento allo 0,7% dall’1,2% (indice core all’1,2% dall’1,3%), quella tedesca all’1,3% dall’1,7%, quella francese allo 0,7% dall’1,4% e quella italiana a zero da 0,1%. Inoltre, la produzione industriale Eurozona di febbraio è vista in leggero aumento dello 0,1% m/m da 2,3% di gennaio.
I dati in pubblicazione negli Stati Uniti cominceranno a riflettere gli effetti dell’epidemia sull’attività reale, anche se le informazioni saranno probabilmente una sottostima dell’impatto che si vedrà in seguito.
Le prime indagini regionali del manifatturiero di aprile registreranno un ampio deterioramento, che si estenderà anche agli indici di aspettative, rimasti relativamente sostenuti nelle rilevazioni di marzo.
I dati di produzione industriale, vendite al dettaglio, nuovi cantieri e licenze residenziali a marzo dovrebbero essere in netto calo, e potrebbero essere influenzati da difficoltà di raccolta dei dati, soprattutto per le vendite al dettaglio alla luce della chiusura di gran parte degli esercizi commerciali.
Le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione saranno ancora l’indicazione più aggiornata del deterioramento congiunturale e dovrebbero rimanere sui livelli delle settimane precedenti, nell’ordine di diversi milioni.