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Green Public Procurement ai tempi della spending review

C’è ancora spazio per gli acquisti verdi da parte di pubbliche amministrazioni sempre più indebitate (si è sfondato da tempo la soglia traumatica di 2000 mld di euro)?

Pare senz’altro di sì, se il legislatore comunitario e nazionale sono anche recentemente intervenuti sulla materia, peraltro giustamente puntando sulla promozione dell’approccio culturale del risparmio e della qualità ambientale delle acquisizioni più che sul sostegno finanziario, che ha effetti in genere immediati ma non concretizza politiche di lungo respiro, creando grosse difficoltà alle imprese del settore (come dimostra la vicenda del fotovoltaico).

Se è vero, in effetti, sul piano statico , che i prodotti verdi presentano costi di acquisizione in media più elevati (lo pensa evidentemente anche il legislatore italiano: l’art. 2, comma 2, d.lgs. 163/06 non si spiegherebbe laddove dice, riferendosi proprio –tra l’altro- agli appalti verdi”, che il principio di economicità –in una visione per l’appunto statica- può cedere rispetto alle esigenze di tutela ambientale o sociale), cosicché la domanda che ci si è posti fin dall’inizio non è impropria (si pensi che il commissario per la revisione della spesa ha elaborato un documento in cui si dichiara di puntare ad una riduzione della spesa nelle acquisizione di beni e servizi di €. 7 mld entro il 2016 e quindi in una prospettiva di breve durata, che dovrebbe proprio passare per la valorizzazione del principio di economicità tradizionale ), è vero anche e soprattutto che, ribaltando l’approccio culturale e adottando una visione di respiro anche nell’analisi dei costi, sia in termini temporali, adottando il concetto (estremamente innovativo, come si vedrà, nella legislazione europea e nazionale) di ciclo di vita del prodotto e quello di bilancio consolidato sotto il profilo ambientale ed economico (per cui si considerano anche gli impatti di riduzione dell’inquinamento e dei relativi costi anche in termini di tutela della salute, e in positivo la crescita di una produzione industriale all’avanguardia e sottratta alla concorrenza imbattibile dell’est europeo e asiatico sul prodotto di bassa qualità), il mondo delle acquisizioni pubbliche a sensibilità ambientale configura uno scenario estremamente favorevole anche dal punto di vista economico.

 

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Franco Botteon