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Il sale della terra di WimWenders: una storia da raccontare

Il sale della terra è un documentario che ripercorre l’opera e la vita di Sebastiao Salgado, il grande fotografo brasiliano delle catastrofi umanitarie e della natura. La sua ultima opera, Genesis, disponibile in libreria, è un omaggio al pianeta e alla bellezza che ne resta nei paesaggi e abitanti non ancora contaminati dal progresso.

I lavori precedenti, dagli anni ’70 alla fine degli anni ’90, hanno al centro le tribolazioni dell’umanità, alle prese con la fame, la miseria, l’ingiustizia sociale, le guerre, le migrazioni, tutti temi in qualche modo legati alla terra, a ciò che ne facciamo come risultato della produzione industriale, e in conseguenza di una iniqua distribuzione delle risorse e dei suoi confini geopolitici. Salgado ha una formazione di economista e ha lavorato per anni alla Banca Mondiale, consapevole fin dagli inizi della sua avventura di fotografo di come gira il mondo.

Così Otras Americas, realizzato negli anni ’80, ritrae diverse popolazioni dell’America Latina nel periodo della teologia della liberazione e riesce a portare avanti allo spettatore le questioni sociali, facendole passare attraverso la religione, il senso della morte e la magia che permea la vita delle comunità dei contadini senza terra: attraverso gli occhi lasciati aperti dei bambini, morti prima di essere battezzati, perché possano trovare la strada, i negozi che affittano bare e vendono banane e ortaggi; nei ritratti dei Saraguros, contadini molto credenti e forti alcolisti, o dei Tanaumaras, gli indios che camminano così veloci che sembrano volare.

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Roberta Capo