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La prelazione dell’Ente parco nella vicenda relativa all’isola di Budelli

Cons. Stato, Sez. VI 13 aprile 2015, n. 1854

La sentenza in epigrafe ha ad oggetto una tematica di particolare interesse involgente i presupposti per l’esercizio del diritto di prelazione da parte dell’Ente parco nelle aree protette, disciplinato dall’art. 15, commi 5 e 6, della l. 6 dicembre 1991, n. 394 recante Legge quadro sulle aree protette , emanata sotto la spinta dei movimenti ambientalisti e della accresciuta sensibilità per la tutela del bene ambiente2 . Tale tipologia di prelazione si distingue, rispetto alle altre ipotesi di prelazione legale, per una serie di peculiarità soggettive e oggettive, per le modalità di esercizio del diritto e per l’importanza dell’interesse protetto . Il diritto di prelazione pubblica sulle compravendite tra privati di beni naturali protetti, infatti, costituisce un mezzo autoritativo di acquisto da parte della pubblica amministrazione, posto a tutela degli interessi pubblici connessi a detti beni e consiste in una facoltà della P.A., che si aggiunge ai vincoli cui i beni stessi sono assoggettati, ed il suo esercizio implica una valutazione discrezionale circa l’opportunità che il bene passi in mano pubblica. Nella procedura de qua vengono, infatti, coinvolti diritti di rango costituzionale quali il diritto di proprietà (art. 42 Cost.), il diritto alla salute ed all’ambiente (art. 32 Cost.), la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione (art. 9 Cost.), diritti spesso confliggenti tra loro e che il legislatore ha inteso contemperare e comporre anche attraverso specifiche normative di settore.

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Marcella Pinna