Weekly Economic Monitor
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31 Marzo 2023
Il punto
Scenario 2023: all’ombra del vulcano.
Le prospettive per l’economia mondiale sono molto incerte: la sequenza di crisi bancarie avvenute in marzo potrebbe rendere le condizioni finanziarie significativamente più restrittive anche senza nuovi rialzi dei tassi, e negli scenari peggiori, si rischia una profonda recessione tra fine 2023 e metà 2024.
Al momento, però riteniamo relativamente più probabile che la situazione si assesti: in tal caso, potremmo osservare ulteriori rialzi dei tassi ufficiali e un rallentamento più contenuto della crescita economica.
I market mover della settimana
Nell’area euro, la settimana è piuttosto povera di dati congiunturali.
La produzione industriale di febbraio in Germania e Francia dovrebbe confermare il debole recupero del manifatturiero.
Nello stesso mese, anche gli ordini tedeschi sono attesi mostrare un aumento, seppur lieve.
Sempre a febbraio, il PPI nell’Eurozona dovrebbe diminuire per il secondo mese in scia al calo dei prezzi dell’energia.
Infine, la lettura finale delle indagini PMI relative al mese di marzo è attesa confermare la tenuta del ciclo grazie alla ripresa nei servizi.
In settimana, negli Stati Uniti, verranno pubblicati i principali dati macroeconomici di marzo, che non dovrebbero ancora riflettere in misura significativa gli effetti della turbolenza del settore bancario.
Il focus è ora più concentrato sugli aggiornamenti settimanali dei dati dei bilanci bancari e del bilancio della Fed per valutare i nuovi trend dei depositi presso le banche e dei prestiti dalla Fed.
Sul fronte macro, a marzo, gli occupati non agricoli sono previsti in aumento di 250 mila, in rallentamento solo marginale rispetto a febbraio.
Il tasso di disoccupazione dovrebbe mantenersi stabile a 3,6%.
Gli indici ISM a marzo dovrebbero essere in miglioramento, con accelerazione della crescita nei servizi e contrazione meno marcata nel manifatturiero.
La spesa in costruzioni a febbraio dovrebbe essere stabile.