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2 Maggio 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro, che si era ripreso martedì anche grazie ai dati sugli occupati ADP che hanno sorpreso positivamente, è sceso invece ieri, leggermente indebolito dai dati su fiducia dei consumatori e ISM manifatturiero che hanno deluso, e dall’esito del FOMC, ma probabilmente di più dal movimento dello yen.
La Fed come atteso ha lasciato i tassi fermi indicando maggior scetticismo sulla velocità di discesa dell’inflazione, ma si mantiene attendista in funzione dei dati che effettivamente usciranno.
I rendimenti infatti sono scesi, dando peso anche ai dati relativi al quadro di crescita che in genere si stanno rivelando un po’ più deboli.
Il dollaro ne ha risentito scendendo, ma poco dopo è risalito perché il mercato ha comunque ridotto ulteriormente la probabilità di un primo taglio dei tassi Fed a settembre a 64% oggi da 76% di lunedì. Successivamente è sceso di nuovo, in serata, per via del movimento dello yen.
Domani chiave sarà l’employment report da cui si attende un rallentamento della crescita occupazionale, mentre l’ISM non-manifatturiero è previsto in lieve aumento.
A meno di sorprese verso l’alto dai dati il dollaro dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi.

EURL’euro, in calo martedì sulla discesa dell’inflazione dell’area ma con una reazione contrastata sia per via delle indicazioni contrastanti fornite dalle componenti “core” dell’inflazione sia per via dei dati di PIL risultati leggermente migliori delle attese, è risalito ieri da 1,06 a 1,07 EUR/USD perlopiù di riflesso al calo del dollaro ma stamani ha corretto, seppur leggermente, sul PMI italiano che ha deluso.
Rispetto a lunedì la probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BCE a giugno è salita da 68% a 72% restando al 100% su luglio.
In assenza di altri spunti propri l’euro dovrebbe seguire i driver di dollaro da qui a domani tendendo a stabilizzarsi a meno di sorprese positive dai dati USA.

GBP – La sterlina mostra una dinamica contrastata contro dollaro ma in un range contenuto tra 1,24 e 1,25 GBP/USD, in recupero ieri dopo il calo di martedì, perlopiù di riflesso alla dinamica del dollaro. I driver USA, in assenza di spunti propri, dovrebbero confermarsi tali da qui a domani, mantenendo il cambio in range a meno di sorprese verso l’alto sui dati USA.
Contro euro la sterlina resta in area 0,85 EUR/GBP.
La probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BoE a maggio giugno è stabile rispetto a lunedì a 7-32% mentre è scesa su agosto da 88% a 84% restando al 100% su settembre.

JPYLo yen, che era sceso leggermente contro dollaro martedì da 156 a 157 USD/JPY sulla salita dei rendimenti a lunga USA, ha rapidamente recuperato ieri da 158 a 153 USD/JPY su un movimento, post-FOMC, che di nuovo viene interpretato come un altro intervento valutario.
Il ridursi della probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi Fed a settembre mantiene pressioni ribassiste sullo yen e un riavvicinamento/superamento di quota 160 USD/JPY può far scattare interventi valutari.