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Weekly Economic Monitor

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31 Luglio 2020


Il punto

La ripresa estiva dei contagi di COVID-19 che si sta osservando in Europa spegne ogni speranza di normalizzazione per i settori dell’ospitalità, della ristorazione e dei trasporti.
Allo stesso tempo, tuttavia, porta anche qualche indicazione positiva in merito al miglioramento della capacità di risposta, e quindi al rischio di nuove fasi di confinamento generalizzato.
Il FOMC mantiene la politica monetaria invariata, in attesa di concludere la revisione degli strumenti di politica monetaria entro breve.
Il rafforzamento atteso della forward guidance è rinviato, a nostro avviso, a settembre.
La Fed sottolinea che il sentiero dell’economia dipenderà dall’andamento del virus e dalle misure per il suo contenimento.

 

I market mover della settimana

La settimana ha in agenda per l’Eurozona i dati di produzione industriale di giugno.
Ci aspettiamo per tutti i principali Paesi (Germania, Francia e Italia) un ulteriore recupero, ma su ritmi congiunturali inferiori rispetto a quelli registrati il mese precedente (nella maggior parte dei Paesi la riapertura delle attività produttive è avvenuta a inizio maggio).
Un discorso analogo vale per le vendite al dettaglio nell’eurozona (sempre a giugno).
La seconda lettura dei PMI dovrebbe confermare l’ulteriore miglioramento dell’attività a luglio rispetto al mese precedente, sia nel manifatturiero che nei servizi.
Negli Stati Uniti sono in uscita i principali dati di luglio.
L’employment report dovrebbe confermare il miglioramento, per il terzo mese consecutivo, del mercato del lavoro, con un aumento di occupati non agricoli vicino a 2,3 mln e un calo del tasso di disoccupazione a 10,5%, grazie anche al livello sempre compresso della partecipazione.
Gli indici ISM dovrebbero essere in territorio espansivo.
Per giugno, la spesa in costruzioni e il deficit commerciale sono previsti in rialzo.

 


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