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Weekly Economic Monitor

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31 agosto 2018


Il punto

Nell’Eurozona, i dati estivi hanno confermato lo scenario di espansione moderata e graduale aumento dei prezzi. La scelta di giugno della BCE di archiviare l’APP entro l’anno è più che giustificata. Il Consiglio procederà con il pilota automatico fin quando non si avranno indicazioni più attendibili sulla dinamica sottostante dei prezzi. Il focus sarà sui budget e le scelte di politica fiscale dei governi per il 2019. Da questo punto di vista, soprattutto l’Italia è nel mirino.
Anche la politica europea occuperà un posto centrale: dopo la pausa di agosto, riprendono le trattative su Brexit. Il rischio che i negoziati possano fallire rimane presente, e il Regno Unito non dovrebbe farsi troppe illusioni di poter modificare l’offerta dell’UE già sul tavolo.
Negli Stati Uniti, in attesa che l’attenzione si sposti sulle elezioni di mid-term, le politiche commerciali continuano ad occupare un posto centrale: dopo la sigla di un accordo preliminare con il Messico, si attendono sviluppi dai negoziati con il Canada.

 

I market mover della settimana

Nell’Eurozona la prima settimana di settembre ha in agenda la prima tornata di dati di produzione industriale di luglio, che in Germania è attesa avanzare di 0,2% m/m, di 0,3% m/m in Francia e di 0,6% m/m in Spagna. Sempre a luglio, la spesa per consumi nell’Eurozona potrebbe essere rimasta circa stabile dopo lo 0,3% m/m di giugno. Infine, la seconda lettura di agosto dovrebbe confermare che il PMI composito è rimasto quasi invariato nell’Eurozona a 54,4 da 54,3, il manifatturiero dovrebbe confermarsi in calo a 54,6 da 55,1 e i servizi in miglioramento a 54,4 da 54,2.
Negli Stati Uniti sono in uscita la prossima settimana i principali dati di agosto. L’employment report dovrebbe mostrare ancora una volta una dinamica solida degli occupati, un tasso di disoccupazione sui minimi dal 2000 e salari in rialzo moderato. Gli indici ISM dovrebbero mantenersi su livelli ampiamente espansivi, coerenti con una crescita solida nel 3° trimestre. La spesa in costruzioni di luglio dovrebbe rimbalzare dopo il calo di giugno, senza però modificare lo scenario debole per gli investimenti residenziali.

 


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