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Weekly Economic Monitor

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29 novembre 2019


Il punto

Nel 3° trimestre, il commercio mondiale ha in parte recuperato la flessione del secondo. Tuttavia, una contrazione su base tendenziale caratterizzerà sicuramente anche la parte finale del 2019.
Le indagini congiunturali per ora segnalano al massimo una stabilizzazione del ritmo di calo, ma non ancora una ripresa.
Un ritorno a tassi di crescita positivi sembra però probabile fra il 1° e il 2° trimestre 2020, anche per motivi di mero confronto statistico, purché siano evitati nuovi shock sui dazi.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, questa settimana saranno pubblicati i dati definitivi dei PMI manifatturieri e dei servizi.
Per il dato italiano, si prevede un miglioramento dell’indice manifatturiero e un calo di quello dei servizi.
I dati più seguiti saranno quelli tedeschi su ordinativi (giovedì) e produzione industriale (venerdì), che riteniamo mostreranno una flessione meno accentuata rispetto al mese precedente.
La seconda stima dei conti nazionali del 3° trimestre dell’eurozona dovrebbe confermare l’incremento di 0,2% t/t.
Negli Stati Uniti sono in uscita i principali dati di novembre, che dovrebbero dare segnali positivi per la prosecuzione della ripresa.
L’ISM manifatturiero dovrebbe avvicinarsi alla soglia di 50, dando supporto alla previsione di riaccelerazione dell’attività nel settore e di riduzione dei rischi di rallentamento diffuso; l’indice non manifatturiero dovrebbe essere frenato dall’estrattivo e correggere dal livello elevato di ottobre, pur restando saldamente al di sopra di 50.
Anche le vendite di autoveicoli dovrebbero aumentare, con indicazioni favorevoli per i consumi.
L’employment report dovrebbe mostrare un rimbalzo della dinamica occupazionale, in parte spinta dalla fine dello sciopero GM, e una limatura del tasso di disoccupazione. Il deficit della bilancia commerciale di ottobre è previsto in chiusura, con segnali di un contributo marginalmente positivo del canale estero alla crescita del 4° trimestre.

 


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