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Weekly Economic Monitor

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29 marzo 2019


Il punto

Brexit: l’impasse continua.
L’accordo resta bloccato dalle divisioni interne al partito conservatore, malgrado l’offerta della premier di dimettersi in caso di approvazione.
Il Parlamento non è riuscito a esprimere una maggioranza a favore di nessuna opzione alternativa.
Se la paralisi continuasse, l’unica possibilità per ottenere un’estensione lunga sarebbe quella di andare a elezioni anticipate – e di indire anche le elezioni degli europarlamentari. Ma l’incertezza ha un costo economico.
Area euro: nessuna ri-accelerazione in vista.
Le indagini di fiducia, PMI composito e indice ESI della Commissione UE, hanno segnalato un ulteriore peggioramento di morale a marzo. Il quadro è più preoccupante nel manifatturiero che risente del calo degli ordini all’export, ma anche nei servizi e commercio emergono segnali di debolezza. Con le attese per i prossimi mesi in calo ovunque, una ri-accelerazione nei mesi primaverili sembra poco probabile.
Il rischio che la crescita area euro resti al di sotto del potenziale nella prima metà di quest’anno non è trascurabile, questo spiega i toni accomodanti dei membri BCE negli ultimi giorni.

I market mover della settimana

Nell’area euro il focus sarà sui verbali della riunione BCE di marzo per carpire dettagli sulla decisione di lanciare 7 nuove TLTRO e su eventuali indizi su come verranno condotte le aste.
Sul fronte dei dati, l’attenzione sarà sulla stima di inflazione area euro per marzo ci aspettiamo una lettura invariata all’1,5%.
Nonostante il rallentamento in corso da diversi mesi, la disoccupazione dovrebbe essere ferma al 7,8% nella media area euro. In Italia, la percentuale dei disoccupati è vista calare di un decimo al 10,4%.
In Germania, gli ordini all’industria sono attesi in recupero a febbraio (+1,2% m/m), così come la produzione industriale (+0,7% m/m).
Infine, le vendite al dettaglio per l’Eurozona sono viste avanzare solo marginalmente (+0,2% m/m).
La settimana ha molti dati in uscita negli Stati Uniti. Il focus sarà sull’employment report di marzo che dovrebbe mostrare una ripresa della dinamica occupazionale dopo la debolezza di febbraio, un aumento del tasso di disoccupazione al 3,9% e confermare l’ottimo stato del mercato del lavoro.
Le indagini ISM dovrebbero correggere a marzo rispetto al mese precedente, pur continuando a mostrare espansione dell’attività.
A febbraio, le vendite al dettaglio e gli ordini di beni durevoli al netto dei trasporti dovrebbero essere in moderato aumento, mentre la spesa in costruzioni è prevista in calo dopo un dato molto forte a gennaio.

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