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Weekly Economic Monitor

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29 maggio 2020


Il punto

La Commissione Europea ha presentato la sua proposta per il cosiddetto Recovery Fund.
Il piano è ambizioso, e include una dose di complessità che offre diverse leve da muovere in fase di negoziato.
Il forte sfasamento temporale fra erogazioni e rimborso del debito potrebbe essere un altro elemento di facilitazione.
L’iniezione di risorse in paesi come Italia e Spagna potrebbe essere significativa, ma può dare un contributo risolutivo alla sostenibilità del debito soltanto se sarà utilizzata per rilanciare la crescita potenziale, e non per erogare effimeri shock alla domanda interna.
Il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea si riunisce il 4 giugno.
I dati hanno iniziato a segnalare una ripresa dai minimi di aprile, ma hanno anche confermato che il rimbalzo dell’economia non è per nulla irresistibile. Le nuove previsioni dello staff si collocheranno circa a metà del range ipotizzato a inizio maggio.
Nei prossimi mesi potrebbe essere necessario aumentare gli acquisti nell’ambito del PEPP per agevolare il rifinanziamento degli Stati, ma la BCE rinvierà la decisione ai prossimi mesi.
Non ci aspettiamo invece limature dei tassi ufficiali, né altre misure sul fronte del rifinanziamento del sistema bancario dopo quelle già annunciate.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, il focus sarà sulla riunione della BCE.
La lettura finale delle indagini PMI relative al mese di maggio dovrebbe mostrare un recupero dai minimi di aprile, lievemente più accentuato rispetto alla prima stima.
La disoccupazione è attesa in deciso aumento sia in Germania e Italia che nella media dell’eurozona, e la salita è attesa continuare nei prossimi mesi (riteniamo che gli effetti sul tasso dei senza-lavoro possano essere ritardati rispetto al punto di minimo del ciclo, che è stato toccato ad aprile).
Infine, i dati sulle vendite al dettaglio nell’Eurozona e sui nuovi ordini all’industria in Germania dovrebbero registrare entrambi un profondo calo ad aprile.
Negli Stati Uniti sono in uscita i principali dati di maggio, ma ancora una volta saranno relativamente poco informativi sull’intensità della svolta post-lockdown.
Le informazioni più rilevanti sono quelle delle richieste di sussidi di disoccupazione e i sussidi esistenti che dovrebbero confermare un graduale rallentamento.
L’employment report di maggio dovrebbe registrare un calo di occupati intorno a 12 mln, con un rialzo del tasso di disoccupazione al di sopra del 20%.
Gli indici ISM di maggio dovrebbero confermare una svolta verso l’alto dell’attività dopo i minimi di aprile.
La spesa in costruzioni dovrebbe crollare ad aprile di circa -15% m/m.

 


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