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Weekly Economic Monitor

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27 Gennaio 2023


Il punto

Stati Uniti – Riunione FOMC: difficili equilibrismi.
La riunione del FOMC del 31 gennaio-1° febbraio si dovrebbe concludere con un rialzo dei tassi di 25pb a 4,75% e con una comunicazione mirata a contenere l’allentamento delle condizioni finanziarie di mercato.
Prevediamo un ulteriore aumento di 25pb alla riunione di marzo quando, a nostro avviso, l’aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche dovrebbe segnalare una pausa e preparare la svolta del ciclo dei tassi entro fine anno.
Area euro – Il 2 febbraio, la BCE attuerà un nuovo rialzo di 50pb dei tassi ufficiali.
Non si possono escludere modifiche all’indirizzo sui tassi, dato che un nuovo rallentamento dei rialzi ci sembra probabile a maggio.
In aggiunta, il Consiglio annuncerà i dettagli operativi della riduzione del portafoglio APP, che già sappiamo inizierà a marzo al ritmo medio di 15 miliardi di euro mensili.

 

I market mover della settimana

In area euro la settimana entrante si prospetta ricca di dati ed eventi rilevanti. Il focus sarà sulla riunione di politica monetaria della BCE, che dovrebbe continuare nel ciclo di rialzi dei tassi.
Le rilevazioni sui prezzi al consumo di gennaio dovrebbero mostrare una riaccelerazione dell’inflazione in Germania ed in Francia a fronte di un possibile rallentamento in Italia e nel complesso dell’Eurozona.
I dati preliminari sul PIL nel 4° trimestre 2022 sono attesi registrare una modesta contrazione in Italia, Francia, Belgio ed Eurozona, mentre l’attività economica potrebbe essere rimasta stagnante in Germania.
Indice ESI e stime finali dei PMI completeranno la tornata di indagini di fiducia di gennaio, confermando il trend di recupero del morale di famiglie e imprese.
Infine, saranno pubblicate le rilevazioni di dicembre relative a produzione industriale e spese private in Francia, nonché i dati sulla disoccupazione in Italia e nel complesso dell’Eurozona.
Negli Stati Uniti, l’agenda questa settimana è fitta di eventi e dati cruciali per lo scenario.
La riunione del FOMC dovrebbe concludersi con un rialzo dei tassi di 25pb, a 4,75%, accompagnato ancora da una retorica hawkish, mirata a convincere il mercato che non è ancora il momento di allentare le condizioni finanziarie.
Sul fronte dei dati, i segnali saranno omogeneamente negativi.
Gli occupati non agricoli di gennaio dovrebbero mostrare ulteriore rallentamento della crescita, unito a un marginale rialzo del tasso di disoccupazione.
Le indagini ISM di gennaio sono previste sempre in territorio recessivo, con indicazioni di debolezza della domanda e riduzione delle pressioni sui prezzi.
Anche la fiducia dei consumatori di gennaio e la spesa in costruzioni di dicembre sono previste in calo.

 


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