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Weekly Economic Monitor

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26 ottobre 2018


Il punto

Come prevedibile, la manovra di bilancio italiana è andata incontro a una prima “bocciatura” da parte della Commissione Europea. I tempi di una eventuale procedura sono lenti.
Nel frattempo, il fronte più “caldo” sarà quello del confronto con i mercati finanziari e con le agenzie di rating.
Aiuterà il fatto che l’offerta netta di titoli di Stato è particolarmente leggera fino a fine anno.
Come da attese, la riunione del consiglio direttivo BCE del 25 ottobre è stata del tutto interlocutoria.
Non sono emerse novità né sulla politica dei reinvestimenti, né su una eventuale estensione della piena allocazione.
Anche il giudizio sui rischi per la previsione è immutato, nonostante i dati negativi e le tensioni sul debito italiano.

 

I market mover della settimana

Nella zona euro il focus sarà sulle stime di crescita del PIL nei mesi estivi.
Le indicazioni dai dati sono state miste con indagini di fiducia ancora su livelli elevati ma ordini e produzione deboli. Ci aspettiamo una crescita del PIL Eurozona di 0,4% t/t, in linea col trimestre primaverile.
L’attività economica dovrebbe accelerare a 0,5% t/t in Francia, rallentare a 0,1% t/t in Italia e rimanere stabile a 0,6% t/t in Spagna.
Le indagini della Commissione UE e da Francia e Italia completeranno il quadro sullo stato di salute dell’economia Eurozona: pensiamo che indicheranno un ulteriore modesto rallentamento.
Le stime di ottobre dovrebbero mostrare un aumento dell’inflazione di due decimi nella media area euro (al 2,2%), di un decimo in Germania (al 2,4%) e in Francia (al 2,6%) e di mezzo punto in Italia (al 2%), mentre è attesa una stabilità in Spagna (al 2,3%).
La spesa per consumi potrebbe calare di -0,3% m/m a settembre in Francia, mentre ci aspettiamo un rimbalzo delle vendite in Germania dell’1,2% m/m dopo i cali dei mesi estivi.
La settimana è densa di dati negli Stati Uniti, che dovrebbero confermare l’ottimo stato di salute dell’economia, senza significative pressioni inflazionistiche.
Fra i dati di ottobre, il focus sarà sull’employment report che dovrebbe mostrare una crescita di occupati intorno a 185 mila e un rialzo del tasso di disoccupazione a 3,8%, da 3,7% di settembre.
La fiducia dei consumatori è attesa in modesto calo, ma sempre sui massimi da fine 2000.
I dati di settembre dovrebbero mostrare la spesa in costruzioni stabile su base mensile, la spesa e il reddito personale in rialzo di 0,4% m/m ciascuno.
Il deflatore core di settembre dovrebbe registrare una variazione di 0,1% m/m e 2% a/a, mantenendo in vigore la fase di crescita forte e scarse pressioni dai prezzi.

 


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