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Weekly Economic Monitor

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26 luglio 2019


Il punto

La BCE opta per un percorso ordinato, che non smentisca le indicazioni ufficiali precedenti. Il Consiglio Direttivo si limita per ora a modificare l’orientamento sui tassi ufficiali, spianando la strada a un possibile taglio a settembre, se la situazione economica non migliorerà significativamente.
Inoltre, la BCE non esclude neppure la possibilità di una ripresa degli acquisti netti nell’ambito dell’APP, segnalando di aver avviato delle analisi operative al riguardo.
Tuttavia, ciò potrebbe avvenire dopo l’eventuale limatura dei tassi.
La riunione FOMC del 31 luglio porterà con sé la novità di un taglio ‘preventivo’ dei tassi ufficiali. Ci attendiamo che l’intervallo obiettivo per il tasso dei Fed funds venga ridotto di 25pb, e portato a 2-2,25%. La decisione potrebbe non essere unanime. Al momento, lo scenario più probabile è che la correzione della politica monetaria continui.
Tuttavia, un accumularsi di dati positivi e di riduzione dell’incertezza di policy (per esempio, l’accordo bipartisan su limite del debito e spesa discrezionale 2020-21) potrebbe rimescolare le carte in tavola a settembre, rendendo la prosecuzione della fase di tagli non scontata.

I market mover della settimana

Nella zona euro, sono attese le stime preliminari sul PIL del 2° trimestre. Ci aspettiamo un rallentamento generalizzato rispetto a inizio anno, a 0,1% t/t per la media Eurozona. Solo la Francia potrebbe aver mantenuto il ritmo dei tre mesi precedenti (0,3% t/t); la Spagna è attesa in marginale rallentamento, ma su ritmi ancora sostenuti (0,6% t/t), mentre è possibile un numero marginalmente negativo in Italia.
L’indagine della Commissione UE completerà la tornata di indagini congiunturali di luglio, che dovrebbe confermare il calo del morale visto sinora, particolarmente nel settore manifatturiero.
I dati preliminari sui prezzi al consumo sempre a luglio dovrebbero mostrare un rallentamento generalizzato dell’inflazione, da 1,3% a 1% per la media area euro, da 1,5% a 1,4% in Germania, da 1,4% a 1,3% in Francia e da 0,8% a 0,5% in Italia.
La settimana è cruciale per lo scenario economico degli Stati Uniti, sia in termini di dati sia in termini di eventi.
Il focus sarà sulla riunione del FOMC, che dovrebbe attuare l’attesa riduzione dell’intervallo obiettivo dei Fed funds a 2-2,25%, giustificata dalle tensioni commerciali e dalla debolezza della crescita globale. Il Comitato, pur con una valutazione positiva dello scenario, dovrebbe mantenere un easing bias, lasciando aperta la porta a un altro taglio nei prossimi mesi.
Fra i dati di luglio, l’employment report dovrebbe essere positivo, con una crescita di occupati di 170 mila e il tasso di disoccupazione a 3,6%. L’ISM a luglio è previsto in modesto rialzo, coerente con una dinamica marginalmente positiva dell’attività nel settore.

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