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Weekly Economic Monitor

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25 Settembre 2020


Il punto

Le prospettive dell’economia mondiale continuano a essere condizionate dalla pandemia, che tornerà a rappresentare un problema nei prossimi mesi. Dall’autunno, infatti, prevarranno di gran lunga i rischi negativi legati al sovrapporsi di COVID e influenza stagionale.
Anche nello scenario centrale più benevolo, ci attendiamo un rallentamento della crescita nel 4° trimestre. Con o senza vaccinazione di massa, ci aspettiamo una ripresa della normalizzazione dalla tarda primavera del 2021.

I market mover della settimana

Nell’Eurozona , l’indice composito della Commissione UE dovrebbe confermare l’ulteriore recupero per le indagini di fiducia a settembre, trainato dall’industria, mentre la risalita appare ben più lenta nei servizi.
L’inflazione è vista in ulteriore calo a settembre (a -0,3% nell’Eurozona), e dovrebbe mantenersi in territorio negativo per diversi mesi.
La disoccupazione è attesa stabile in Germania ma in aumento in Italia e nell’intera Eurozona.
Sempre in Italia, a inizio settimana il Governo è atteso approvare la Nota di Aggiornamento al DEF, con le prime indicazioni di massima sulla manovra 2021 e sull’utilizzo dei fondi dal Recovery Fund.
La settimana prossima è densa di dati di rilievo negli Stati Uniti.
Il focus sarà sull’employment report di settembre, che dovrebbe dare ancora segnali positivi, con una crescita di occupati non agricoli poco sotto 1 mln e un modesto calo del tasso di disoccupazione.
L’ISM manifatturiero, la fiducia dei consumatori, il reddito e la spesa personali a settembre dovrebbero aumentare ancora a un ritmo moderato. Sempre a settembre, i deflatori dei consumi, sia totale sia al netto di alimentari ed energia, sono previsti in rialzo solido, di 0,3% m/m.

 


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