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Weekly Economic Monitor

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25 Febbraio 2022


Il punto

Quali sono le implicazioni dell’invasione russa dell’Ucraina per l’economia mondiale?
Più che le sanzioni economiche, ciò che conterà saranno le implicazioni per le forniture di gas all’Unione Europea, difficilmente sostituibili nel breve e nel medio termine.
Siamo di fronte a uno shock idiosincratico negativo importante, che può inserire un cuneo fra l’area euro e il resto del mondo.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, l’attenzione degli investitori nella settimana entrante si focalizzerà soprattutto sui dati preliminari di inflazione a febbraio, che, nell’Eurozona, dovrebbe toccare un nuovo record da quando esistono serie comparabili, a 5,8% a/a da 5,1% precedente (si dovrebbe vedere una accelerazione anche in Italia e Germania).
Gli sviluppi delle tensioni tra Russia e Ucraina saranno monitorati dagli investitori proprio soprattutto in relazione all’innesco di nuove fiammate inflazionistiche.
Le condizioni sul mercato del lavoro in Germania e nell’intera Eurozona dovrebbero confermarsi espansive.
La prima stima dei PMI in Italia dovrebbe vedere un recupero nei servizi grazie ai miglioramenti sul fronte sanitario.
Infine, la produzione industriale in Francia dovrebbe segnare solo una parziale ripresa a gennaio dopo i due cali mensili consecutivi registrati a fine 2021.
Negli Stati Uniti, in settimana saranno pubblicati i principali dati di febbraio, con l’employment report e gli indici ISM.
Gli occupati non agricoli sono previsti in aumento solido, intorno a 500 mila unità, spinti da una normalizzazione dell’attività nei servizi grazie al calo dei contagi.
Il tasso di disoccupazione dovrebbe calare di 1 decimo a 3,9% con la forza lavoro stabile dopo il rialzo di gennaio.
La dinamica salariale è prevista in crescita ancora sostenuta, anche se più moderata rispetto a gennaio.
Gli indici ISM dovrebbero essere in aumento, più marcato nei servizi, in seguito al miglioramento del quadro sanitario, pur confermando persistenti freni dall’eccesso di domanda di beni e lavoro.
La spesa in costruzioni di gennaio dovrebbe essere poco variata, spinta più da un effetto prezzi che dalla variazione dei volumi.

 


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