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Weekly Economic Monitor

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24 Marzo 2023


Il punto

FOMC: una colomba nella nebbia della crisi bancaria.
La riunione del FOMC si è conclusa con un rialzo dei fed funds di 25pb, a 5%, e un punto di arrivo dei tassi invariato a 5,25%.
La guidance segnala che “un po’ di ulteriore restrizione potrebbe essere appropriata”, ma sottolinea l’incertezza relativa alla profondità e alla durata della restrizione del credito bancario.
Banche centrali in azione: nuovi rialzi dei tassi anche da BoE, SNB e Norges Bank.
Le politiche monetarie nel Regno Unito, in Svizzera e in Norvegia si sono mosse in direzione ulteriormente restrittiva in risposta alle persistenti pressioni inflazionistiche, nonostante la turbolenza bancaria.

 

I market mover della settimana

In area euro la settimana entrante si prospetta ricca di dati.
Le recenti dinamiche dei prezzi energetici sono compatibili con un calo dell’inflazione a marzo in Germania e Italia, nonché nel complesso dell’Eurozona, a fronte di un aumento in Francia; tuttavia, il focus sarà sulla dinamica “di fondo”, attesa in ulteriore accelerazione.
Le indagini di fiducia nazionali di marzo dovrebbero confermare un quadro ciclico in recupero in Germania e Italia, mentre le rilevazioni francesi potrebbero risentire degli effetti degli scioperi.
In calendario anche i dati sul mercato del lavoro di febbraio: vediamo un tasso di disoccupazione invariato in Eurozona e Germania e in crescita marginale per il secondo mese in Italia.
In Francia i consumi privati dovrebbero tornare a calare a febbraio dopo il rimbalzo del mese precedente.
In settimana ci sono pochi dati in uscita negli Stati Uniti.
La fiducia dei consumatori a marzo dovrebbe calare sulla scia della turbolenza dei mercati finanziari.
La spesa e il reddito personale dovrebbero registrare variazioni moderate in termini nominali e nulle in termini reali, dopo gli incrementi solidi di gennaio.
Il deflatore core di febbraio è atteso in aumento di 0,3% m/m, con un rallentamento della dinamica mensile che dovrebbe essere solo temporaneo.
Il trend dell’inflazione core dovrebbe essere stabile.
La stima finale del PIL del 4° trimestre dovrebbe essere invariata a 2,7% t/t ann.

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