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Weekly Economic Monitor

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23 Giugno 2023


Il punto

Italia: economia più resiliente del previsto nel 2023, in aumento i rischi sul 2024.
Abbiamo recentemente rivisto al rialzo la nostra previsione di crescita per il 2023, già da tempo superiore al consenso, portandola all’1,2% dall’1% del mese scorso (e dallo 0,6% previsto sei mesi fa), grazie alla sorpresa positiva di inizio anno, e al vistoso calo dei prezzi dell’energia.
Viceversa, abbiamo ridotto la nostra previsione per il 2024, all’1,3% dall’1,5% del mese scorso, a causa degli effetti della stretta monetaria e dei maggiori rischi di implementazione del PNRR.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro il focus della settimana entrante sarà sulle stime preliminari sui prezzi al consumo a giugno: l’inflazione è attesa in calo in Italia, Francia e nel complesso dell’Eurozona (a 5,8% a/a), mentre in Germania si dovrebbe assistere ad un temporaneo rialzo per via di effetti base sfavorevoli nei servizi.
Le indagini di fiducia nazionali in Germania e Italia, nonché quelle della Commissione Europea, dovrebbero confermare un quadro di crescita debole nei mesi centrali dell’anno, mentre i dati occupazionali sono attesi riportare un tasso di disoccupazione poco variato, su livelli ancora storicamente molto contenuti.
In Francia la spesa per consumi potrebbe rimbalzare parzialmente a maggio dopo tre mesi di calo.
Negli Stati Uniti, questa settimana il focus sarà sul deflatore core di maggio, che dovrebbe essere in rialzo di 0,3% m/m (4,6% a/a), con probabili segnali di moderazione per i servizi core ex-abitazione.
Sempre per maggio, la spesa personale dovrebbe essere in rialzo modesto in termini nominali e in marginale calo in termini reali, mentre il reddito personale dovrebbe crescere a un ritmo relativamente sostenuto grazie alla dinamica occupazionale solida.
Le vendite di case nuove dovrebbero correggere a maggio, in linea con la debolezza dei nuovi cantieri e delle domande di nuovi mutui.
La fiducia dei consumatori a giugno dovrebbe risalire, sulla scia della fine della crisi del debito.
La stima finale del PIL del 1° trimestre dovrebbe registrare una variazione di 1,4% t/t ann.

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