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Weekly Economic Monitor

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20 marzo 2020


Il punto

L’accelerazione nella crisi dei mercati finanziari europei ha spinto la BCE ad annunciare nuove misure appena una settimana dopo la riunione di politica monetaria. Il potenziamento del programma di acquisti farà sì che la Banca centrale assorba ben più delle emissioni nette di debito pubblico ora previste nel 2020. Intanto, la stima preliminare dell’indice Ifo ha mostrato che anche la Germania si prepara a entrare in una rapida e violenta recessione, come l’Italia.
Bisogna attendersi lo stesso in molti altri paesi europei, anche se con qualche sfasamento temporale. La contrazione del PIL nel 2°  trimestre potrebbe essere nell’ordine del 5%.
L’economia americana è alle soglie di una nuova recessione. L’incertezza per lo scenario cresce insieme alla diffusione dell’epidemia di Covid-19 e alla trasmissione dei suoi effetti sul fronte sanitario e su quello economico e finanziario. Le risposte delle autorità di politica fiscale e monetaria sono state massicce, con probabili ulteriori interventi futuri.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, verranno diffusi tutti i principali indici di fiducia di marzo, che subiranno un’ampia correzione a seguito della diffusione sul territorio continentale dell’epidemia Covid-19. In particolare, i PMI potrebbero calare in territorio ampiamente recessivo, probabilmente toccando nuovi minimi storici. Il livello delle indagini sarebbe coerente con una contrazione dell’attività almeno pari a quella vista durante la recessione del 2009.
Molti dei dati in uscita negli Stati Uniti saranno influenzati solo parzialmente dagli effetti di Covid-19 sull’economia e sui mercati, ma saranno generalmente negativi.
Gli aggiornamenti più rilevanti per lo scenario saranno la fiducia dei consumatori e gli indici PMI flash. La fiducia dei consumatori dovrebbe registrare un’ulteriore correzione, così come i PMI Markit, con indicazioni particolarmente negative per i servizi.
La spesa personale di febbraio dovrebbe iniziare a dare qualche indicazione di rallentamento per i primi effetti dell’epidemia, soprattutto sui servizi. Il reddito personale, legato ai dati già pubblicati dall’employment report del mese, dovrebbe registrare un rialzo di 0,3% mm, solo formalmente rassicurante. I deflatori dei consumi dovrebbero mostrare un aumento di 0,1% m/m per l’indice totale e di 0,2% m/m per quello core.
Gli ordini di beni durevoli e le vendite di case nuove dovrebbero essere in calo a febbraio. La stima finale del PIL del 4° trimestre è storia antica, con una conferma di +2,1% t/t ann.

 


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