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Weekly Economic Monitor

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20 Maggio 2022


Il punto

Stati Uniti – Lo scenario economico del 2022 rimane positivo, ma la guerra all’inflazione farà dei feriti in campo macro dal 2023 in poi.
La crescita americana rimane solida nonostante i segnali hawkish della Fed e la turbolenza dei mercati.
L’aggiustamento delle variabili economiche, sia reali sia nominali, come sempre, richiederà tempo.
Nei prossimi trimestri, la domanda finale domestica dovrebbe continuare a trainare l’espansione dell’attività, mantenendo elevate le pressioni sui salari e sui prezzi.
La necessità di frenare la domanda e i ritardi nella trasmissione della politica monetaria, anche nella nuova era della forward guidance, costringeranno la Fed a generare un rallentamento che, se pure definito “softish” da Powell, sarà molto probabilmente doloroso.
Il congelamento delle riserve valutarie russe negli Stati Uniti e in Europa potrebbe favorire la sostituzione di dollaro ed euro con il renminbi nelle riserve valutarie mondiali, oppure spingere il sistema monetario verso un assetto multipolare?
La riduzione della quota di dollaro ed euro riflette la minore diffusione dei meccanismi di cambio fisso e una maggiore opportunità di diversificazione, oltre che lo spostamento dei flussi commerciali.
La diversificazione continuerà, ma la direzione potrebbe cambiare nel tempo.
Il renminbi continua a essere penalizzato dall’incompleta modernizzazione del suo sistema finanziario.

 

I market mover della settimana

In area euro le indagini congiunturali di maggio (PMI, Ifo tedesco e indici Insee in Francia e Istat in Italia) dovrebbero confermare la divergenza tra manifattura e servizi, in relazione agli effetti del conflitto da una parte e al minor rischio sanitario dall’altra.
Non ci attendiamo revisioni dalla seconda stima del PIL tedesco, mentre la Commissione Europea dovrebbe confermare l’annunciata proroga della Clausola di Salvaguardia del Patto di Stabilità anche nel 2023.
I dati in uscita questa settimana negli Stati Uniti dovrebbero confermare lo scenario di crescita positiva dei consumi e dell’attività delle imprese, in un contesto di persistenti pressioni sui prezzi.
I PMI flash di maggio dovrebbero mantenersi in territorio espansivo.
Fra i dati di aprile, gli ordini di beni durevoli, i consumi e il reddito personale sono attesi in rialzo, mentre le vendite di case nuove dovrebbero calare sulla scia dei prezzi elevati e del rialzo dei tassi sui mutui.
Il deflatore dei consumi core è previsto in aumento più contenuto rispetto al CPI core, senza però modificare il quadro di aumenti dei prezzi sempre ampi e diffusi.
Infine, la seconda stima del PIL del 1° trimestre dovrebbe registrare una revisione verso l’alto dei consumi.
Dalla Fed, i verbali della riunione di maggio saranno importanti per chiarire la distribuzione del consenso riguardo alla velocità dei rialzi e alle condizioni previste per passare da aumenti di 50pb in estate a interventi “misurati” da 25pb nella parte finale dell’anno.

 


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