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Weekly Economic Monitor

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15 febbraio 2019


Il punto

Brexit – Il governo May insiste nella sua strategia di prolungare l’incertezza sui tempi e le modalità dell’uscita dall’UE, sperando che la paura di un’uscita senza accordo alla fine prevalga. Tuttavia, ciò mantiene le aziende nell’incertezza, obbligandole a preparativi onerosi e accrescendo i danni per l’economia britannica. Anche se esiste una maggioranza contraria a un’uscita senza accordo e favorevole a un rinvio, non è per nulla scontato che ci sia anche una maggioranza a favore di un progetto alternativo e praticabile. Le soluzioni migliori possono spaccare in due i maggiori partiti. Perciò il rischio di no deal Brexit è comunque molto alto.
Stati Uniti – Incertezza alle stelle: allacciate le cinture!
Nel breve termine, il ritardo nella pubblicazione dei dati economici dovuto allo shutdown e gli effetti transitori su diverse variabili lascia lo scenario economico USA in una fase di incertezza, però temporanea. L’incertezza politica, in forte aumento già da fine 2018, resterà invece straordinariamente elevata per gran parte del 2019, con ripercussioni rilevanti per le previsioni economiche e di politica monetaria.

I market mover della settimana

Nella zona euro il focus sarà sulle indagini di fiducia e sui verbali della riunione BCE dello scorso 24 gennaio. Ci aspettiamo un recupero dell’IFO a 100 da 99,1, del PMI composito a 51,4 da 50,7 e dell’indice della Banca del Belgio a -0,7 da -1,5, mentre l’INSEE atteso in calo di un punto a 102.
L’inflazione dovrebbe essere confermata in calo a gennaio di due decimi all’1,4% nella media area euro, di tre decimi in Italia a 0,9% e di mezzo punto in Francia all’1,4%, ma stabile in Germania all’1,7%.
Questa settimana nell’agenda degli Stati Uniti il focus sarà sui verbali della riunione del FOMC di fine gennaio. Il documento dovrebbe dare molte informazioni sulla svolta dovish attuata a gennaio, segnalando consenso ampio per una pausa di valutazione, ma indicando anche che con la risoluzione dei rischi ora aperti e la prosecuzione della ripresa, la direzione dei tassi dovrebbe essere marginalmente verso l’alto. Nei verbali ci saranno anche informazioni sul tema del bilancio e sulla durata della fase di riduzione del portafoglio della Fed, che verranno ulteriormente aggiornate da diversi discorsi di esponenti del FOMC a una conferenza del 22/2.
L’indice della Philadelphia Fed a febbraio dovrebbe segnare una correzione modesta, coerente la prosecuzione della crescita nel manifatturiero.
Per dicembre, gli ordini di beni durevoli sono previsti in rialzo, mentre le vendite di case esistenti a gennaio dovrebbero confermare il trend negativo in atto da molti mesi.

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