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Weekly Economic Monitor

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14 dicembre 2018


Il punto

La Banca Centrale Europea ha pubblicato qualche informazione sulla politica di reinvestimento delle scadenze APP, mentre non ha ancora deciso in merito alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine.
L’indirizzo sui tassi resta immutato, con qualche enfasi in più sull’incertezza dello scenario economico.
Il Governo italiano ha comunicato alla Commissione Europea la propria disponibilità a ridurre il deficit programmatico 2019 da 2,40% a 2,04%. La correzione appare ancora insufficiente rispetto alle regole del Patto di Stabilità e Crescita, ma dimostra che si sta consolidando una maggiore attenzione agli equilibri di bilancio, rispetto ai mesi scorsi.
Brexit: voto parlamentare sull’accordo con l’UE rinviato a data indefinita, di fronte al rischio di una brutale sconfitta. Che cosa si inventerà la premier May per far passare l’accordo con l’UE, inviso a molti nel suo stesso partito?

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, il focus sarà sulle indagini nazionali di dicembre.
Ci aspettiamo una stabilizzazione dell’IFO e dell’indice INSEE, ma potrebbe vedersi un ulteriore calo del morale di famiglie e imprese in Italia.
Il quadro macro dell’Eurozona è incerto.
La resilienza della domanda interna, sostenuta da condizioni finanziarie ancora ampiamente accomodanti e dal recupero del mercato dell’occupazione, dovrebbe controbilanciare il rallentamento del commercio estero e garantire il proseguimento della fase di espansione moderata.
Tuttavia, vi è il rischio che l’economia torni al potenziale già dal 2019, data l’incertezza sullo scenario internazionale.
La settimana ha diversi dati in uscita negli Stati Uniti, ma il focus sarà sulla riunione del FOMC.
La Fed dovrebbe attuare il quarto rialzo dei tassi del 2018, portando il tasso dei Fed funds nell’intervallo 2,25%-2,5%.
Il focus sarà sulla comunicazione, visto che molti esponenti del FOMC hanno segnalato la volontà di eliminare la guidance e iniziare una fase di navigazione a vista, anche se lo scenario non è mutato e probabilmente richiederà ancora qualche rialzo dei tassi.
Le prime indagini regionali di dicembre dovrebbero indicare che il settore manifatturiero resta in espansione, senza pressioni su prezzi e salari.
Fra i dati di novembre, le vendite di case esistenti e i nuovi cantieri dovrebbero proseguire sul trend debole che caratterizza tutto il settore immobiliare residenziale.
La spesa e il reddito personale a novembre dovrebbero aumentare a ritmi moderati; il deflatore dovrebbe essere invariato su base mensile, mentre l’indice core dovrebbe registrare una variazione di 0,2% m/m in linea con il trend.

 


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