Seguci su twitter

Categorie

Weekly Economic Monitor

LEGGI il documento completo

13 Gennaio 2023


Il punto

Stati Uniti – Il CPI di dicembre, con un aumento di 0,3% m/m per l’indice core, in larga misura attribuibile all’abitazione, suggella, a nostro avviso, la previsione di ulteriore rallentamento del sentiero dei rialzi dei tassi, con un intervento atteso di 25pb alla riunione del 1° febbraio.
Eurozona – L’inflazione è calata più del previsto a dicembre, al 9,2%.
È attesa una risalita a gennaio, ma il picco sembra ormai alle spalle.
Nel corso del 2023, il contributo dell’energia dovrebbe via via ridursi, mentre i servizi saranno l’ultima componente a mostrare una svolta.
Vediamo un’inflazione headline poco sotto il 3% a fine 2023.
Inoltre, l’indice core quest’anno sarà in media più alto che l’anno scorso.
In sintesi, una vera “normalizzazione” dello scenario inflattivo è attesa solo nel 2025.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, la settimana è piuttosto povera di indicatori congiunturali.
L’indice ZEW tedesco, prima indagine relativa al mese di gennaio, dovrebbe mostrare un ulteriore recupero delle aspettative sull’economia.
La produzione delle costruzioni nell’Eurozona potrebbe aver registrato una contrazione nel mese di novembre.
Infine, la seconda lettura dell’inflazione in Germania, Italia e nel complesso dell’area euro è attesa confermare la flessione registrata nelle stime flash.
In settimana, negli Stati Uniti, si completerà il quadro dell’attività di dicembre e verranno pubblicate le prime indagini del settore manifatturiero di gennaio.
L’indice Empire e quello della Philadelphia Fed di inizio 2023 dovrebbero mantenersi in territorio recessivo.
Per dicembre, la produzione industriale, le vendite al dettaglio, i nuovi cantieri residenziali e le vendite di case esistenti dovrebbero mantenersi sui trend negativi in atto, in linea con un’elevata probabilità di recessione entro pochi mesi.

 


LEGGI il documento completo