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Weekly Economic Monitor

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12 aprile 2019


Il punto

Il DEF conferma le aspettative di crescita poco più che stagnante nel 2019, e rimanda ai prossimi documenti di finanza pubblica le scelte per il 2020, in merito alla copertura sia delle clausole di salvaguardia che di eventuali nuove misure espansive (“flat taxin primis). I rischi riguardano soprattutto la traiettoria del debito.
Si prospetta una sessione autunnale di bilancio molto “calda”.
BCE: i segnali contano. Il Consiglio rimane in attesa di valutare i dati macro prima di definire le condizioni d’asta delle TLTRO III.
La novità è che il Consiglio ha formalmente recepito le indicazioni di Draghi dello scorso 26 marzo ovvero che potrebbero essere valutate misure per mitigare l’effetto dei tassi negativi sulla redditività delle banche.
Indirettamente, la BCE ha segnalato che i tassi potrebbero restare in negativo anche più a lungo di quanto indicato nella guidance; i mercati ne hanno preso atto.

I market mover della settimana

Nell’Eurozona, il PMI composito e l’indice ZEW di aprile offriranno indicazioni fresche sul ciclo. Ci aspettiamo segnali di stabilizzazione in particolare nel manifatturiero.
Le seconde stime confermeranno l’inflazione in calo di un decimo nella media area euro a 1,4% ma stabile in Italia all’1,1%.
La settimana ha molti dati in uscita negli Stati Uniti.
Le informazioni dovrebbero confermare un moderato rimbalzo degli indicatori di attività, con le indagini regionali del manifatturiero in territorio espansivo ad aprile, una ripresa della produzione industriale e un significativo rialzo delle vendite al dettaglio di marzo.
Le indicazioni di tenuta della ripresa dovrebbero emergere anche dal Beige Book.
La bilancia commerciale di febbraio dovrebbe registrare un deficit in allargamento dopo la chiusura di gennaio, con esportazioni e importazioni in aumento.

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