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Weekly Economic Monitor

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11 Marzo 2022


Il punto

La Banca Centrale Europea ha accelerato il processo di normalizzazione della politica monetaria, nonostante l’incertezza causata dall’invasione russa dell’Ucraina.
Le prime valutazioni dell’impatto economico di quest’ultima appaiono molto miti, almeno nello scenario centrale di previsione, ma il bilancio dei rischi per la crescita pende nettamente verso il basso.
La BCE si tiene una piccola via di fuga aperta, non impegnandosi a un dato livello di acquisti netti nel 3° trimestre (come immaginavamo) e precisando che anche l’intervallo temporale tra la fine degli acquisti e il primo rialzo dei tassi dipenderà dai dati.
FOMC: allarme inflazione.
La riunione del FOMC del 15-16 marzo aprirà un nuovo ciclo per la politica monetaria, con un probabile rialzo dei tassi di 25pb e segnali di rimozione relativamente rapida dello stimolo monetario, sia attraverso i tassi sia attraverso il bilancio.
La Fed però è in ritardo e dovrà agire in una fase ciclica pericolosa, rischiando di generare un rallentamento eccessivo, stile anni ’80.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro la settimana entrante si prospetta povera di dati macroeconomici.
In Germania l’indagine ZEW di marzo dovrebbe riportare un forte calo del morale degli analisti sotto il peso del conflitto in Ucraina.
Per l’area euro vediamo una produzione industriale all’incirca stagnante a gennaio (i dati nazionali hanno mostrato un aumento in Germania e Francia ma un ampio calo in Italia).
In calendario anche le stime finali d’inflazione di febbraio in Francia, Italia e nel complesso dell’Eurozona.
La settimana ha molti dati in uscita negli Stati Uniti, ma il focus sarà sulla riunione del FOMC che dovrebbe iniziare un nuovo ciclo dei tassi, con un rialzo di 25pb e indicazioni di interventi consecutivi alle prossime riunioni, per contrastare le pressioni inflazionistiche amplificate dalla guerra in Ucraina.
Le prime indagini del manifatturiero di marzo dovrebbero confermare l’espansione del settore, riportando anche crescenti pressioni su prezzi e salari.
Fra i dati di attività di febbraio, le vendite al dettaglio dovrebbero essere ancora in netto aumento, pur in presenza di una contrazione nel comparto auto dovuto a vincoli dall’offerta, e la produzione industriale è prevista in rialzo.
Nel settore immobiliare residenziale, le informazioni di febbraio relative a vendite di case e nuovi cantieri dovrebbero essere moderatamente positive.
Infine, il PPI di febbraio dovrebbe registrare un altro ampio incremento spinto dalle materie prime, ma diffuso anche ad altri comparti.

 


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