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Weekly Economic Monitor

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11 Febbraio 2022


Il punto

Area euro. I chiarimenti forniti dalla BCE dopo la riunione del 3 febbraio confermano che lo scenario previsionale sta evolvendo in modo tale da rendere più probabile un rialzo dei tassi entro fine anno.
A marzo la BCE potrebbe quindi annunciare ritocchi al piano di riduzione degli acquisti netti APP, in modo da liberarsi le mani per un rialzo dei tassi nel quarto trimestre 2022.
Stati Uniti. Il genio dell’inflazione è ormai uscito dalla lampada.
L’inflazione a gennaio ha sorpreso di nuovo verso l’alto con variazioni di 0,6% m/m sia per l’indice headline sia per il core.
La dinamica mensile dei prezzi nel 2022 determinerà il ritmo di rimozione dello stimolo monetario.
Le pressioni derivano dall’eccesso di domanda di beni e di lavoro.
Quest’ultimo sarà, a nostro avviso, l’elemento cruciale per il sentiero dei tassi quest’anno, e non farà sconti, mantenendo l’inflazione core sopra il 3,5% a/a fino a fine anno.
Alziamo la nostra previsione dei Fed Funds, incorporando una variazione di 50pb a marzo, seguita da due rialzi consecutivi da 25pb a maggio e giugno, per un totale di 150pb nel 2022.
Il punto di arrivo previsto per i tassi è in territorio marginalmente restrittivo, a 2,75% nel 2023.
La rimozione dello stimolo monetario è resa molto incerta dalla contemporaneità dei rialzi dei tassi e della riduzione del bilancio della Fed.

 

I market mover della settimana

Nell’Eurozona, l’indice ZEW (prima indagine relativa al mese di febbraio) potrebbe tornare a flettere a febbraio, sulla scia della dinamica rialzista dei prezzi energetici e delle tensioni geopolitiche legate alla crisi ucraina.
La produzione industriale nell’Eurozona dovrebbe risultare in aumento a dicembre, in coerenza con i dati già diffusi per i principali Paesi.
Il calendario economico dell’area vedrà, inoltre, la seconda stima del dato sul PIL Eurozona, attesa confermare il rallentamento a 0,3% t/t a fine 2021, e la prima lettura del PIL olandese, visto in calo (-0,2% t/t) nello stesso trimestre.
È in uscita anche il dato sulla disoccupazione francese del 4° trimestre, atteso in lieve calo all’8%.
Infine, la stima finale dell’inflazione di gennaio in Francia dovrebbe confermare la stima flash.
Negli Stati Uniti, l’evento centrale della settimana sarà la pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC di gennaio, che dovrebbe dare informazioni sui sentieri possibili per i tassi e il bilancio e confermare l‘aspettativa di una svolta dei Fed Funds a marzo.
Fra i dati in uscita, le prime indagini del manifatturiero di febbraio dovrebbero confermare l’espansione dell’attività nel settore.
Riguardo a gennaio, vendite al dettaglio e produzione industriale dovrebbero essere in ripresa dopo la debolezza di dicembre.
I cantieri residenziali e le vendite di case esistenti sono previsti in modesto calo a gennaio, sulla scia della mancanza di scorte, dei prezzi elevati e dei tassi sui mutui in rialzo.

 


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