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6 Maggio 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata al ribasso correggendo ulteriormente venerdì sull’employment report che ha deluso su tutti i fronti mostrando un rallentamento della dinamica occupazionale e salariale più ampio del previsto e un aumento del tasso di disoccupazione che era invece atteso stabile.
I rendimenti sono scesi e da venerdì a oggi la probabilità implicita di mercato di un taglio dei tassi Fed a settembre è risalita significativamente da 76% a 92%.
La settimana entrante non propone molti spunti a parte la fiducia delle famiglie venerdì, attesa in calo, e vari discorsi Fed, a partire da oggi.
Tendenzialmente il dollaro dovrebbe dunque stabilizzarsi nella parte medio/bassa del range recente, a meno di un’eclatante sorpresa verso l‘alto dal dato e di dichiarazioni Fed che volessero posticipare ulteriormente il timing atteso del primo taglio dei tassi.

EURL’euro si è rafforzato la settimana passata da 1,06 a un massimo post-employment report di 1,08 EUR/USD, perlopiù di riflesso all’indebolimento del dollaro.
L’upside è rimasto limitato dalla prospettiva che la BCE tagli i tassi già a giugno, prima della Fed: da lunedì scorso ad oggi, infatti, la probabilità di mercato di un primo taglio a giugno è aumentata da 68% a 84% restando al 100% su luglio.
I dati principali di questa settimana saranno quello di produzione industriale di Germania e Spagna mercoledì e Italia venerdì, che potrebbero mostrare segnali di debolezza.
A meno di ampie delusioni questi potrebbero però impattare solo relativamente sul cambio, senza impedirgli di stabilizzarsi intorno ai livelli correnti, dato che la generalizzata cedevolezza del dollaro dovrebbe limitare il downside.

GBPLa sterlina si è rafforzata contro dollaro la scorsa settimana da 1,24 a un massimo post-employment report venerdì di 1,26 GBP/USD, perlopiù di riflesso alla cedevolezza del biglietto verde, ma questa settimana cruciale sarà la riunione BoE di giovedì.
Le attese sono per tassi invariati ma importanti saranno sia l’entità della spaccatura che dovrebbe ancora emergere all’interno della BoE sia le nuove previsioni di crescita e inflazione che verranno pubblicate con il MPR.
Da venerdì a oggi la probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BoE ad agosto è salita leggermente da 84% a 88% (questa dovrebbe essere l’opzione più probabile) restando al 100% su settembre e all’8-36% su maggio-giugno.
Se il messaggio della BoE sarà a favore di una svolta in avvicinamento ma non urgente la sterlina dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi.
Venerdì poi ci saranno i dati di produzione industriale, attesi in peggioramento.
Contro euro il cambio è pressoché stabile in area 0,85 EUR/GBP.

JPYLo yen si è rafforzato ampiamente contro dollaro la scorsa settimana da 160 a 151 USD/JPY, grazie soprattutto ai probabili interventi valutari (ammontanti a circa 9mila miliardi di yen secondo stime degli operatori di mercato riportate da Reuters) ma anche grazie al calo, in particolare venerdì, dei rendimenti a lunga USA post-employment report.
In assenza di spunti rialzisti per i rendimenti USA questa settimana le pressioni ribassiste sullo yen dovrebbero ridimensionarsi, anche se l’ampio differenziale di tasso/rendimento tra BoJ e Fed non consente ancora di eliminare i rischi verso il basso.
La Summary of Opinions della riunione BoJ di aprile in uscita giovedì potrebbe far luce sulle intenzioni di policy nei prossimi mesi.