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Weekly Economic Monitor

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10 Dicembre 2021


Il punto

BCE: riteniamo che l’incertezza dello scenario ridurrà la portata degli annunci di dicembre.
Dovrebbe arrivare la conferma che gli acquisti netti PEPP saranno sospesi da aprile, ma senza chiudere la porta a una eventuale ripresa degli stessi in caso di necessità.
Possibile che la decisione su come smussare la fine degli acquisti PEPP sia rinviata a febbraio.
Non arriveranno annunci sulle TLTRO, che però riteniamo non saranno rinnovate.
FOMC: allarme inflazione!
La riunione del 15 dicembre dovrebbe prendere atto dell’aumento dei rischi inflazionistici e delle pressioni sul mercato del lavoro, accelerando il tapering e preparando il terreno per un anticipo della svolta dei tassi.
In una fase di persistente eccesso di domanda, il nuovo shock all’offerta causato dalla variante Omicron dovrebbe rendere il Comitato ancora più hawkish, per prevenire effetti di seconda battuta su prezzi e salari.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, in settimana saranno diffusi tre fra i più importanti indici di fiducia relativi al mese di dicembre, ovvero l’IFO tedesco, l’INSEE francese e la stima flash dei PMI per l’Eurozona (e per Germania e Francia). Si dovrebbe vedere una correzione del morale dovuta alla maggiore incertezza sul fronte sanitario.
La produzione industriale nell’Eurozona dovrebbe risultare in aumento a ottobre, in coerenza con i dati già diffusi per i principali Paesi.
Nello stesso mese, dovrebbe aver accelerato anche la produzione nelle costruzioni.
Infine, la seconda stima sui prezzi al consumo di novembre confermerà la salita dell’inflazione armonizzata in Francia (3,4%), Italia (4%) e nell’intera Eurozona (4,9%).
L’agenda dei dati negli Stati Uniti questa settimana è molto fitta, ma il focus sarà sulla riunione del FOMC, che dovrebbe annunciare un’accelerazione del tapering, segnalando anche un rialzo atteso per i tassi più rapido, per riportare l’inflazione sotto controllo.
Le prime indagini del manifatturiero a dicembre dovrebbero confermare l’espansione del settore e segnalare una preliminare stabilizzazione dei problemi dell’offerta e del rialzo dei prezzi.
Fra i dati di novembre, quelli di attività dovrebbero essere ancora decisamente positivi, con solidi aumenti della produzione industriale e delle vendite al dettaglio, quelli dei prezzi ancora in linea con aumenti dell’inflazione.

 


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