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Weekly Economic Monitor

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01 marzo 2019


Il punto

Voltafaccia del Governo inglese, che ora riconosce la necessità di chiedere un’estensione del periodo negoziale in caso di nuova bocciatura dell’accordo con l’UE. Dato il grave ritardo dei preparativi, d’altronde, respingere l’ipotesi di rinvio era ormai diventato un bluff non credibile.
Un altro cambiamento è l’impegno ad attuare la parte del trattato relativa ai diritti dei cittadini anche in caso di uscita senza accordo. Un nuovo voto è atteso il 12 marzo, ma potrebbe anche essere anticipato.
Non è ancora chiaro quale strategia alternativa sarà proposta in caso di rinvio di qualche mese della scadenza del 29 marzo, se mai ce ne sarà una.
Il Partito Laburista sembra orientato a promettere un via libera all’accordo in cambio dell’impegno a sottoporlo a voto popolare.
BCE: alla riunione del Consiglio direttivo del 7 marzo non dovrebbero essere adottate nuove misure di politica monetaria. Poco probabile anche che sia modificata la guidance sui tassi, che già esclude rialzi fino all’estate. Tuttavia, potremmo vedere qualche apertura in più all’ipotesi di nuove misure a sostegno del credito. Le stime di crescita saranno tagliate sia per il 2019, sia per il 2020.

I market mover della settimana

Nella zona euro il focus sarà sulla riunione BCE di marzo che dovrebbe aprire a nuove operazioni di rifinanziamento a più lungo termine.
I dettagli operativi saranno formalizzati più avanti, ragionevolmente ad aprile.
Lo staff rivedrà al ribasso le stime di crescita ma per il momento manterrà uno scenario di ri-accelerazione al potenziale nel 2020, lasciando così aperta la porta ad un ulteriore lenta normalizzazione della politica monetaria. Lo scenario centrale è altamente incerto.
Sul fronte dei dati, la stima finale dovrebbe mostrare che la crescita di 0,2% t/t del PIL euro zona è spiegata ancor in larga misura dalla domanda interna ed in particolare dalla tenuta degli investimenti aziendali.
In Italia, il PIL dovrebbe essere confermato in calo di 0,2%t/t.
I dati di produzione industriale di gennaio dovrebbero mostrare un rimbalzo della produzione di 0,4% m/m in Italia e di 1,5% m/m in Spagna dopo i forti cali di fine 2018.
Le vendite al dettaglio euro zona dovrebbero recuperare parte del calo del mese di dicembre.
La settimana ha diversi dati di rilievo negli Stati Uniti. Il focus sarà sull’employment report di febbraio, che dovrebbe mostrare un rallentamento della dinamica occupazionale dopo un rialzo insostenibilmente forte a gennaio; il tasso di disoccupazione dovrebbe calare a 3,9% e i salari orari dovrebbero riaccelerare, segnando una variazione di 0,3% m/m.
L’ISM non manifatturiero a febbraio è previsto in rialzo dopo la modesta correzione di gennaio, con indicazioni positive per l’attività nel 1° trimestre.
La spesa in costruzioni e le vendite di case nuove a dicembre dovrebbero essere circa stagnanti.
Il Beige Book potrebbe dare informazioni utili sulle prospettive degli investimenti, in una fase di carenza informativa per via dello shutdown.

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