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Weekly Economic Monitor

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08 novembre 2019


Il punto

La posizione degli Stati Uniti nei confronti della Cina si va ammorbidendo: questa settimana si sono moltiplicate le voci di progressi significativi nei negoziati di “fase 1”, inclusa la possibilità che siano cancellati gli aumenti dei dazi attuati a settembre. Incombe intanto la decisione sulle importazioni di auto: si spera che anche in questo caso i dazi siano soltanto minacciati, e che si arrivi a un accordo per la riduzione delle barriere.
La posizione del Presidente è indebolita dalla procedura di impeachment. Gli sviluppi sul fronte dei negoziati con la Cina hanno già ridotto gli indici di incertezza della politica economica, dando più credibilità ai timidi segnali di svolta forniti dai dati.
Le Previsioni Economiche d’Autunno della Commissione Europea confermano che il 2020 sarà il secondo anno di moderata espansione fiscale nell’Eurozona, che è più accentuata nei Paesi con “spazio fiscale” (Germania e Olanda), ma riguarda anche le economie ad alto debito (Italia, Francia e Belgio). Ciò prefigura nei prossimi anni una divergenza nella traiettoria del rapporto debito/PIL tra i due gruppi. Una “terza via” virtuosa pare quella intrapresa dai Paesi iberici.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, l’indice ZEW tedesco è visto in ripresa sulla scia dei segnali di recupero del commercio mondiale, aprendo con indicazioni positive la tornata di indagini congiunturali di novembre. La prima lettura del PIL tedesco nel 3° trimestre dovrebbe mostrare una lieve contrazione dell’economia. La seconda stima è attesa confermare che nell’Eurozona il PIL ha mantenuto la debole velocità di crociera di 0,2% t/t nel 3° trimestre, e l’inflazione è rallentata a 0,7% a/a a ottobre. Infine, i dati relativi all’Italia e alla media Eurozona completeranno il quadro dei numeri sulla produzione industriale di settembre: ci attendiamo un calo su base congiunturale in entrambi i casi.
La settimana ha molti dati importanti in uscita negli Stati Uniti, che non dovrebbero modificare il quadro di consumi in crescita moderata, manifatturiero debole e inflazione sotto controllo. La prima indagine del manifatturiero di novembre dovrebbe confermare la quasi stagnazione del settore. Fra i dati di attività di ottobre, la produzione industriale dovrebbe registrare un altro ampio calo collegato allo sciopero di GM, mentre le vendite al dettaglio dovrebbero essere in modesto recupero dopo il risultato debole di settembre. Tutti gli indici di prezzo a ottobre dovrebbero confermare un andamento mediamente moderato, con il CPI core in rialzo di 0,2% m/m.

 


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