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Weekly Economic Monitor

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08 febbraio 2019


Il punto

Il ciclo dell’Eurozona è ancora giovane.
Il rallentamento di fine 2018 è temporaneo, la Commissione Europea ha tagliato le stime di crescita dell’Eurozona all’1,3% nel 2019, da un precedente 1,7%, ma si aspetta una ri-accelerazione dalla primavera e una stabilizzazione della dinamica trimestrale circa al potenziale nel 2020. Le stime di crescita per l’Italia sono state riviste a 0,2% da 1,2% ma anche per il Bel Paese si spera in una crescita più vivace dal 2° trimestre. Siamo più cauti sulle prospettive di ri-accelerazione del ciclo nei primi mesi di quest’anno.
L’incertezza regna sovrana sulle stime Eurozona 2019-2020 e per ora i dati lasciano poche speranze di ri-accelerazione a breve.

I market mover della settimana

Nella zona euro, il focus sarà sui dati di PIL in particolare dalla Germania dove ci aspettiamo una stagnazione a fine 2018. Per la media area euro dovrebbe essere confermato il +0,2% t/t della stima flash. In Olanda prevediamo una crescita di 0,5% t/t. Le prospettive per i primi mesi del 2019 sono incerte ma è probabile che la crescita resterà debole.
La settimana ha molti dati in uscita negli Stati Uniti.
A gennaio gli indici di prezzo dovrebbero confermare il quadro di inflazione core stabile intorno al 2% e la produzione industriale dovrebbe essere in marginale aumento.
Le vendite al dettaglio di dicembre dovrebbero essere deboli per via del calo del prezzo della benzina, ma al netto della benzina si prevede un dato positivo, a conferma della dinamica solida dei consumi a fine 2018.
La prima indagine del manifatturiero di febbraio è attesa in moderato rialzo, con indicazioni di espansione su ritmi positivi ma inferiori a quelli del 2018.
La fiducia dei consumatori a febbraio dovrebbe riprendersi dopo il crollo di gennaio, grazie alla fine dello shutdown e alla buona performance dei mercati e al continuo aumento dell’occupazione.

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