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Weekly Economic Monitor

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07 Luglio 2023


Il punto

La tardiva reazione della politica monetaria allo shock inflattivo del 2021-22 ha compromesso la credibilità delle banche centrali, che per riconquistarla manterranno le politiche monetarie più restrittive più a lungo per ridurre il rischio di mancare i target anche nei prossimi due anni.
Ciò implica rischi al ribasso per le proiezioni di crescita reale e maggiori rischi di recessione nel 2024.

 

I market mover della settimana

La settimana entrante in area euro vedrà la pubblicazione della prima indagine di luglio, la ZEW tedesca, che potrebbe evidenziare una stabilizzazione della situazione corrente a fronte di un ulteriore progresso per le aspettative.
I dati di produzione industriale di maggio sono attesi registrare un rimbalzo in Italia, dopo quattro mesi di calo, e un modesto incremento per l’Eurozona.
Non ci aspettiamo revisioni dalle stime finali d’inflazione di giugno in Germania e Francia.
Negli Stati Uniti, questa settimana il focus sarà sul CPI core di giugno, che dovrebbe registrare una variazione di 0,3% m/m e di 5% a/a, minimo da novembre 2021.
Il rallentamento del CPI core dovrebbe essere dovuto in parte ai servizi, specialmente l’abitazione, e in parte ai beni, in particolare le auto usate.
In generale, i trend sottostanti delle variazioni dei prezzi core hanno imboccato sentieri verso il basso che dovrebbero permettere alla Fed di interrompere entro l’estate i rialzi dei tassi.
Fra gli altri dati, la prima indagine di fiducia dei consumatori di luglio non dovrebbe riportare sostanziali miglioramenti rispetto al progresso registrato a giugno, rimanendo su livelli ancora relativamente bassi.

 


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