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Weekly Economic Monitor

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07 febbraio 2020


Il punto

I PMI di gennaio mostrano una moderata riaccelerazione dell’economia globale prima dell’epidemia cinese.
L’epidemia di 2019-nCoV causerà ora una battuta di arresto in febbraio e marzo. Stimiamo preliminarmente l’entità dell’impatto economico in 1,3% del PIL cinese nel 1° trimestre, con possibile aumento al 2% circa con ipotesi più aggressive.
Pur con tutte le incertezze su tempi e intensità, resta un fenomeno transitorio. Le ricadute sull’Eurozona saranno alla fine modeste, anche se nel breve termine potrebbero essere accentuate da una chiusura più diffusa e lunga del previsto delle fabbriche cinesi.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, la settimana vedrà la seconda stima del dato sul PIL Eurozona, che dovrebbe confermare il rallentamento a 0,1% t/t a fine 2019, e la prima lettura del PIL tedesco, visto almeno altrettanto debole che nei tre mesi precedenti.
La produzione industriale è attesa in calo sia in Italia che nella media area euro a dicembre.
I dati di rilievo in uscita negli Stati Uniti riguardano l’attività economica e i prezzi di gennaio, ma a inizio settimana il focus sarà sulle audizioni di Powell in Congresso.
Le vendite al dettaglio dovrebbero essere in aumento di 0,3% m/m e segnalare un probabile sentiero dei consumi fra il 2 e il 2,5% t/t ann. nel 1° trimestre.
La produzione industriale è prevista in calo, per via del blocco produttivo del 737 MAX di Boeing, con indicazioni di recessione del settore manifatturiero, probabilmente transitorio, a inizio anno.
L’inflazione dovrebbe mantenersi contenuta, con il CPI core atteso in rialzo di 0,2% m/m e i prezzi all’import in calo per via della flessione del petrolio.
La fiducia dei consumatori a febbraio dovrebbe risentire delle preoccupazioni per la diffusione del coronavirus e segnare una modesta flessione.

 


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