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Weekly Economic Monitor

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06 settembre 2019


Il punto

BCE : la mancanza di segnali di riaccelerazione dell’economia europea rende inevitabile che la Banca Centrale Europea annunci nuove misure espansive alla riunione del 12 settembre. Le stime macroeconomiche dello staff dovranno essere riviste al ribasso, anche se, forse, le revisioni non saranno ampie. Ma quali misure dobbiamo attenderci? Molto probabile un taglio del tasso sui depositi , forse anche di 20pb, che potrebbe accompagnarsi a una conferma dell’easing bias. Possibile una revisione delle condizioni sulle TLTRO III. La ripresa degli acquisti netti nell’ambito dell’APP sembra prematura, non essendoci alcun rischio di deflazione all’orizzonte, ma nel clima attuale non si può escludere che anche questo paletto venga fatto saltare, come il mercato e la maggioranza degli analisti si attendono. Una nota di cautela: il consiglio appare tutt’altro che compatto riguardo alla necessità di interventi aggressivi, e nelle ultime settimane si sono fatte sentire alcune importanti voci critiche.
Italia: il programma del nuovo governo contiene alcuni principi generali ma i dettagli risulteranno meglio definiti nel discorso programmatico del Presidente del Consiglio e nelle prossime settimane con la presentazione della Legge di Bilancio. Le intenzioni sono espansive, ma l’esecutivo dovrà fare i conti con i vincoli di bilancio imposti dalla situazione della finanza pubblica italiana. Il sentiero è comunque oggi decisamente meno angusto rispetto a solo qualche settimana fa.
Brexit: ancora una volta, l’approssimarsi della scadenza per l’uscita dall’UE ha scatenato una tempesta politica e un feroce braccio di ferro tra parlamento e governo. Il parlamento sta cercando di imporre al governo di non uscire senza accordo (e, quindi, di chiedere una nuova proroga), mentre il governo punta a trasformare le probabili elezioni anticipate in un referendum sulla Brexit, ma non ha i numeri per far sciogliere il parlamento. L’uscita potrebbe ora slittare di nuovo, questa volta al primo trimestre 2020, ma non vi sono certezze al riguardo.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro , il focus sarà sulla riunione della BCE, che dovrebbe annunciare una revisione delle sue previsioni macroeconomiche e, in connessione a quest’ultima, un nuovo “pacchetto” di misure espansive. I dati sulla produzione industriale di luglio sono attesi mostrare un moderato recupero in Francia e Italia, dopo il calo del mese precedente, e una stagnazione per la media dell’eurozona (su cui pesa la flessione registrata in Germania).
La settimana ha diversi dati di rilievo in uscita negli Stati Uniti . Alla luce della debolezza del settore manifatturiero, il contributo dei consumi alla crescita diventa sempre più rilevante: perciò le vendite al dettaglio di agosto saranno il focus principale, con una previsione di aumento di 0,3% m/m, dopo diversi mesi molto solidi. Sul fronte dell’inflazione, il CPI core dovrebbe essere in aumento di 0,2% m/m, confermando la moderata ripresa della dinamica inflazionistica dopo l’indebolimento di inizio anno. Anche le indagini di fiducia saranno rilevanti: quella dei consumatori dell’Univ. of Michigan, che ad agosto ha segnato un ampio calo sulla scia di timori per gli effetti dei dazi, è attesa in modesto miglioramento, e quella delle piccole imprese, prevista in calo.

 


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