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Weekly Economic Monitor

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05 ottobre 2018


Il punto

Nella versione finale della Nota di Aggiornamento al DEF appena trasmessa al Parlamento, il Governo italiano ha rivisto gli obiettivi di deficit, limato le stime di crescita e reso il calo del rapporto del debito/PIL più rapido. Si tratta indubbiamente di un passo nella giusta direzione, dopo le tensioni dei giorni scorsi.
Le criticità sono ancora molte, e vanno dagli effettivi impatti che la manovra avrà sulla crescita, alla implementazione delle misure di copertura. Da ciò dipenderà la possibilità di ridurre effettivamente il debito.
Rimane, anche se un po’ ridimensionata, un’ardita scommessa sulla disponibilità degli investitori ad assorbire nei prossimi anni molte più emissioni di debito pubblico rispetto a quelle attese qualche mese fa.

 

I market mover della settimana

Nella zona euro sono in calendario i dati di produzione industriale di agosto. Nell’eurozona, l’avanzamento dovrebbe essere almeno di 0,4% m/m, stesso ritmo che dovrebbe vedersi in Germania e Francia. In Italia il recupero dovrebbe invece essere più robusto (+1% m/m da -1,8% m/m). Le seconde stime di settembre, infine, dovrebbero confermare l’inflazione in accelerazione in Germania al 2,2% da 1,9% e in rallentamento di un decimo al 2,5% da 2,6% in Francia.
I dati in uscita negli Stati Uniti riguarderanno i prezzi di settembre. Le variazioni di CPI, PPI e prezzi all’import di settembre dovrebbero mantenersi moderate, in linea con i trend dei rialzi intorno allo 0,2% m/m per tutti gli indici. In settimana continuerà il flusso di discorsi dalla Fed, con un’agenda fitta di interventi da parte di presidenti regionali.

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