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Weekly Economic Monitor

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03 maggio 2019


Il punto

Il FOMC a maggio mantiene una valutazione positiva dello scenario di crescita e ritiene che la recente flessione dell’inflazione core sia dovuta a fattori transitori. Pertanto, mentre viene monitorata l’evoluzione dei dati sia domestici sia esteri, il Comitato sarà “paziente” nel determinare i futuri aggiustamenti dei tassi sui fed funds. Per ora, il FOMC ritiene che la politica monetaria sia “appropriata” e che il calo dell’inflazione “non sia collegato a qualcosa che abbiamo fatto in termini di rialzi dei tassi”. Il Comitato monitorerà l’andamento dell’inflazione, ma non segnala la volontà di reagire in tempi brevi all’allontanamento dall’obiettivo del 2%.
Area euro. Nonostante i dati del PIL più forti delle attese, le indagini di fiducia presso le imprese continuano a segnalare una protratta debolezza, in particolare nel manifatturiero. Manteniamo per ora la nostra previsione di crescita dell’1,2% quest’anno, ma i rischi restano verso il basso.
Il rimbalzo dell’inflazione ad aprile all’1,7%, da un precedente 1,4%, con la dinamica core in aumento all’1,3% da 1,0% potrebbe rivelarsi effimero in quanto legato in larga misura a rincari di abbigliamento e servizi ricreativi in Germania a ridosso della Pasqua.
La BCE resterà guardinga. I dati sulla produzione industriale di marzo, in uscita in settimana, determineranno l’entrata nel trimestre primaverile, ma bisognerà attendere le indagini di maggio per una valutazione più completa del ciclo Eurozona.

I market mover della settimana

Nella zona euro, la Commissione pubblica le previsioni di primavera, che costituiscono il punto di partenza per la valutazione dei programmi di stabilità e quindi delle raccomandazioni estive.
Per quanto riguarda i dati, il focus sarà sull’andamento della produzione industriale di marzo. Ci aspettiamo un recupero di produzione in Germania, l’output è visto in avanzamento (0,6% m/m), così come in Spagna (+0,4% m/m), mentre in Francia e in Italia è atteso in calo (rispettivamente di -0,1% m/m e -0,8% m/m).
Infine, le vendite al dettaglio per l’Eurozona sono viste in contrazione di un decimo a marzo dopo la stagnazione di febbraio. Molti gli interventi dei membri BCE che potrebbero fornire indicazioni sul dibattito interno al Consiglio.
La settimana ha pochi dati in uscita negli Stati Uniti, ma include un’agenda fitta di discorsi di partecipanti alle riunioni del FOMC che daranno informazioni sul dibattito di politica monetaria.
Sul fronte dei dati, le novità riguarderanno l’inflazione di aprile. Il CPI core e il PPI core sono attesi in rialzo di 0,2% m/m, e dovrebbero confermare l’assenza di pressioni verso l’alto sui prezzi core.

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