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Weekly Economic Monitor

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2 Settembre 2022


Il punto

Anche la BCE potrebbe decidere per un rialzo di 75 punti base alla prossima riunione di politica monetaria, l’8 settembre.
Il rialzo dei tassi potrebbe continuare a ritmo sostenuto fino a dicembre, rallentando poi a inizio 2023 per fermarsi poco sopra il 2%.
Stati Uniti – La Fed causerà una recessione?
Nonostante il chiaro rallentamento della crescita in atto da inizio 2022, l’economia USA è ancora in espansione, con inflazione elevata e mercato del lavoro sotto pressione.
La Fed si è impegnata a riportare l’inflazione al 2%, attuando una riduzione della domanda attraverso una politica monetaria restrittiva duratura e rendendo sempre più probabile una recessione nel 2023.
L’assenza di squilibri finanziari e i bilanci in ordine di famiglie e imprese fanno prevedere che un’eventuale svolta ciclica possa essere relativamente poco profonda e meno violenta rispetto alle tre precedenti recessioni.

 

I market mover della settimana

Oltre che sulla riunione della BCE, la prossima settimana nell’area euro l’attenzione sarà sul Consiglio straordinario UE di venerdì, convocato per cercare soluzioni all’aumento dei prezzi dell’energia.
Sul fronte dei dati congiunturali, verranno pubblicati i primi numeri sulla produzione industriale a luglio, che dovrebbero registrare una contrazione sia in Germania che in Francia.
Nel complesso dell’Eurozona le vendite al dettaglio potrebbero mostrare un rimbalzo solo parziale a luglio dopo il calo di giugno, mentre la stima finale potrebbe riportare una contenuta revisione al rialzo della crescita del PIL nel 2° trimestre.
In calendario anche le letture finali dei PMI servizi di agosto e la prima stima per l’Italia, che dovrebbe risultare coerente con una contrazione dell’attività economica.
La settimana è povera di dati in uscita negli Stati Uniti.
Le uniche informazioni in arrivo saranno l’ISM dei servizi di agosto, previsto in calo ma sempre in territorio espansivo, e la bilancia commerciale di luglio, che dovrebbe mostrare un’ampia chiusura del deficit.

 


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