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Weekly Economic Monitor

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01 febbraio 2019


Il punto

Italia: la crescita è andata un po’ peggio del previsto nel 4° trimestre 2018, restando appena sopra lo zero su base tendenziale.
Le prospettive per il 1° trimestre restano sfavorevoli, alla luce delle indicazioni fornite dalle indagini congiunturali.
Né vi sono ancora segnali affidabili che prospettino quella svolta futura sulla quale ancora poggiano le previsioni nostre e di consenso. Perciò, i rischi sono nettamente verso il basso.
Brexit: i voti del 29 gennaio sulla mozione del Governo rappresentano un clamoroso passo verso un’uscita senza accordo.
La premier May ha scelto di appiattirsi sulla posizione degli euroscettici, senza peraltro alcuna garanzia che essi voterebbero un eventuale accordo modificato nella parte relativa al protocollo per l’Irlanda, peraltro già escluso dall’UE.
Puntare su un rinvio sostanziale non appare una scommessa ragionevole, mentre un rinvio di qualche mese appare quasi inevitabile, a questo punto.

 

I market mover della settimana

Nella zona euro, il focus sarà sui dati di produzione industriale che a dicembre dovrebbero segnalare un recupero in Germania, Spagna e Francia e Italia dopo i dati deboli del mese precedente. Sarà importante verificare se gli ordini dall’estero di beni manufatti tedeschi sono tornati a crescere. Le vendite al dettaglio Eurozona sono viste stabili a dicembre.
Il calendario regolare delle pubblicazioni vedrebbe pochi dati in uscita negli Stati Uniti, con il focus sull’ISM non manifatturiero di gennaio, atteso in calo dai livelli molto elevati di fine 2018.
Tuttavia è probabile che nel corso della settimana inizi la pubblicazione dei dati rimasti bloccati dallo shutdown.
Con il nuovo calendario dei dati del Bureau of Economic Analysis e del Census Bureau, ci sarà un aggiornamento di informazioni sul PIL del 4° trimestre e su gran parte dei dati di attività di dicembre e alcuni di novembre (spesa e reddito personale, deflatore dei consumi, bilancia commerciale, ordini di beni durevoli, cantieri e licenze residenziali, vendita di case nuove).
Il quadro atteso dai dati di fine 2018 dovrebbe essere di espansione dell’attività, sempre solida per i consumi, in moderato rallentamento dal lato delle imprese, e un ulteriore ampliamento del deficit commerciale nel trimestre.

 


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