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Verbali FOMC: timori per un allentamento indesiderato delle condizioni finanziarie

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a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

I verbali della riunione del FOMC di dicembre hanno dato un messaggio moderatamente hawkish e segnalato preoccupazione per un allentamento indesiderato delle condizioni finanziarie generato da un eccessivo ottimismo dei mercati.
A dicembre, i partecipanti hanno deciso all’unanimità di ridurre il ritmo dei rialzi dei tassi, attuando un intervento di 50 pb, dopo quattro aumenti consecutivi di 75 pb.
Tuttavia, il Comitato sottolinea che il rallentamento del ritmo dei rialzi “non è un’indicazione di un indebolimento della determinazione a raggiungere il proprio obiettivo di stabilità dei prezzi o un giudizio che l’inflazione sia già su un sentiero persistente verso il basso”.
In particolare, i verbali mirano a frenare reazioni dei mercati in contrasto con gli obiettivi della Fed:
Poiché la politica monetaria agisce principalmente attraverso le condizioni finanziarie, un allentamento indesiderato delle condizioni finanziarie, specialmente se guidato da una erronea percezione (della funzione di reazione della Fed di fronte ai dati in arrivo) complicherebbe lo sforzo del Comitato per ripristinare la stabilità dei prezzi”.
Per segnalare la necessità di mantenere condizioni finanziarie più restrittive, i verbali sottolineano che le nuove proiezioni dei tassi “notevolmente” al di sopra delle aspettative dei tassi di mercato sono indicative del “forte impegno” del Comitato a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%.
Nella discussione riguardo al sentiero dei tassi, i verbali non danno alcuna indicazione sull’entità degli interventi successivi ma affermano solo che “alla luce dell’aumentata incertezza sugli scenari sia dell’inflazione sia dell’attività economica, la maggior parte dei partecipanti ha enfatizzato la necessità di mantenere flessibilità e opzionalità nel muoversi verso una stance più restrittiva”.
Per quanto riguarda lo scenario macroeconomico, i verbali ribadiscono che la crescita è in rallentamento e sotto il potenziale.
Per l’inflazione, i risultati incoraggianti di due mesi in rallentamento secondo il Comitato non sono sufficienti per essere fiduciosi di un ritorno a un sentiero sostenibilmente verso il basso e “ci vorrà sostanzialmente più evidenza”.
I verbali ribadiscono che il trend dell’inflazione sarà in mano al mercato del lavoro.
Infatti, i prezzi dei beni sono in rallentamento e quelli dei servizi abitativi lo faranno a breve, sulla scia della debolezza dei prezzi delle case e degli affitti.
Invece, per i prezzi dei servizi core al netto dell’abitazione la dinamica è ancora forte e collegata al trend dei salari, spinto da persistenti pressioni sul mercato del lavoro.
In conclusione, i verbali non modificano l’aspettativa di ulteriori rialzi dei tassi e non vogliono dare segnali che possano essere letti in modo dovish dai mercati.
Alla luce di previsioni di ulteriore rallentamento dell’inflazione e di indebolimento della crescita e del mercato del lavoro, per ora manteniamo la previsione di altri due rialzi, a febbraio e marzo, di 25 pb ciascuno.

 


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