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Verbali FOMC: l’inflazione è l’unico obiettivo della Fed

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a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

I verbali della riunione del FOMC di giugno non hanno fornito novità significative, anche perché sono basati su informazioni in parte datate riguardo sia alla crescita sia all’inflazione.
Tuttavia, il documento conferma un messaggio centrale: la politica monetaria sarà completamente concentrata sulla lotta all’inflazione, indipendentemente dalle conseguenze sulla crescita.
Il FOMC prevede che sarà necessaria una stance restrittiva, tale da far rallentare la domanda, modulata esclusivamente sui risultati ottenuti in termini di riduzione della dinamica dei prezzi.
La discussione ha sottolineato che, in un contesto di crescita attesa sopra il potenziale, di mercato del lavoro sotto forte pressione e di inflazione sempre troppo elevata, i rischi per la ripresa sono verso il basso e quelli sull’inflazione verso l’alto.
La decisione di alzare i tassi di 75 pb a giugno è stata determinata dal peggioramento dello scenario di breve termine dell’inflazione e “i partecipanti” (cioè il consenso) ritenevano che alla riunione di luglio sarà probabilmente appropriato attuare un intervento di 50 o 75 pb.
Secondo “i partecipanti”, lo scenario economico giustifica lo spostamento verso una politica monetaria restrittiva , e “una stance ancora più restrittiva potrebbe essere appropriata se le elevate pressioni inflazionistiche persisteranno”.
Il messaggio dei verbali è quindi generalmente hawkish.
Nelle ultime tre settimane sono emersi segni di rallentamento della domanda, soprattutto nel manifatturiero, e di possibile stabilizzazione (anche se non riduzione) delle pressioni sui prezzi, che però non dovrebbero modificare l’orientamento restrittivo della Fed.
L’esito della riunione di luglio sarà in gran parte influenzato dai dati del mercato del lavoro e di inflazione di giugno , in uscita venerdì 8 e mercoledì 13, rispettivamente.
Un eventuale ridimensionamento del ritmo dei rialzi dipenderà da “evidenza convincente” di rallentamento della dinamica mensile dell’inflazione, cioè più mesi di variazioni in calo e non un singolo dato.
Un altro elemento cruciale per il sentiero dei tassi saranno le aspettative di inflazione, che appaiono a rischio di disancorarsi.
I verbali riportano che “alla luce delle pressioni inflazionistiche elevate e di segni di deterioramento in alcune misure di aspettative di inflazione, i partecipanti hanno riaffermato il loro impegno a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%”.
In base alle informazioni disponibili ora, prevediamo un rialzo di 75 pb a luglio.

 


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