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Stati Uniti – Produzione industriale e Business Leaders Survey: attività in espansione, prezzi ancora in rialzo

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a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

La produzione industriale ad aprile è aumentata di 1,1% m/m, contro attese di consenso per una variazione di 0,4% m/m, segnando il quarto mese consecutivo di rialzi uguali o superiori a 0,8% m/m.
Il manifatturiero è in crescita di 0,8% m/m, con una variazione di 3,9% m/m nel comparto auto.
La produzione di beni di consumo durevoli è in rialzo di 1,5% m/m.
Anche al netto delle auto, comunque, gli aumenti sono diffusi e generano una variazione ex-auto di 0,5% m/m.
I dati danno indicazioni coerenti con il graduale miglioramento delle strozzature all’offerta in atto da inizio anno, evidenziato dal Global Supply Pressure Index della NY Fed, nonostante i lockdown in Cina.
L’estrattivo conferma l’accelerazione vista negli ultimi mesi, con un incremento di 1,6% m/m collegato al rialzo dei prezzi energetici.
Le utility registrano un incremento di 2,4% m/m.
La ripresa dell’offerta nel manifatturiero potrebbe alleviare parzialmente le pressioni verso l’alto sui prezzi.
Tuttavia, alla ripresa dell’offerta si accompagnerà probabilmente una riduzione dei vincoli alla domanda, soprattutto nel comparto auto, generando una dinamica più forte per i consumi, senza permettere di dare tregua al sentiero di rialzi dei tassi della Fed.
La Business Leaders Survey condotta dalla NY Fed a maggio presso le imprese dei servizi riporta un indice di attività sempre in territorio positivo, ma in calo a 11,5, con una valutazione del clima in peggioramento rispetto alla norma.
Gli indicatori del mercato del lavoro restano omogeneamente solidi, con segnali di aumenti di occupazione e di incrementi salariali diffusi a più di metà delle imprese.
Gli indici di prezzo confermano pressioni elevate, a 86,4 per i prezzi pagati e 47,4 per quelli ricevuti.
I risultati dell’indagine, al di là della volatilità mensile, sono in linea con continua espansione dell’attività, ma a ritmi in via di moderazione
Le domande speciali del mese, rivolte sia alle imprese manifatturiere sia a quelle dei servizi, riguardano le prospettive dei prezzi.
L’aspettativa mediana dell’inflazione nei prossimi 12 mesi è di 6,1% per le imprese dei servizi e del 6,5% per quelle del manifatturiero.
La mediana è di 4% e 3% per il 2025 e il 2027, rispettivamente.
L’ultima volta che l’indagine aveva posto la domanda relativa alle prospettive di inflazione era ottobre 2020, e la mediana allora era 2%.
Per quanto riguarda i prezzi di vendita dei propri prodotti, l’aspettativa mediana nei servizi è un aumento di 4%, in linea con quello degli ultimi 12 mesi.
Per il manifatturiero, l’aspettativa mediana è di 10%, a fronte di un rialzo realizzato nell’ultimo anno di 5%.
Infine, la maggior parte dei produttori che hanno registrato incrementi dei costi superiori alla norma riportano di averli trasferiti sui prezzi di vendita.
In generale, circa un terzo delle imprese nei servizi e 2/5 nel manifatturiero hanno trasferito la maggior parte dei loro maggiori costi sui prezzi finali.
I risultati dell’indagine segnalano che nel prossimo anno difficilmente si assisterà a un rallentamento endogeno del sentiero dei prezzi.

 


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