Seguci su twitter

Categorie

USA – L’inflazione core non rallenta, nonostante una moderazione degli affitti

LEGGI il documento completo

a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

Il CPI a marzo è aumentato di 0,1% m/m (5% a/a, dal picco di 9,1% a/a a giugno), dopo 0,4% m/m del mese precedente.
L’energia ha registrato una flessione di -3,5% m/m (-6,4% a/a) è stata spinta verso il basso da tutte le componenti (benzina: -4,6% m/m, -17,4% a/a).
Per gli alimentari, la variazione è stata nulla, con un calo di -0,3% m/m per gli alimentari consumati a casa, e un rialzo della ristorazione ancora solido, e preoccupante per il sentiero dei prezzi (0,6% m/m, 8,4% a/a).
Le variazioni positive dei prezzi sono diffuse all’abitazione, principale contributore alla variazione totale, e a gran parte dei servizi, oltre che a diverse categorie di beni.
Sanità e auto usate registrano invece correzioni.
-L’indice core ha registrato una variazione di 0,4% m/m, dopo 0,45% m/m a febbraio, segnalando una stabilizzazione dei rialzi intorno a 0,4% m/m da inizio 2023.
La variazione tendenziale, a 5,6% a/a (da 5,5% a/a di febbraio) indica persistenza dell’inflazione su livelli elevati e l’interruzione del trend verso il basso visto nella seconda metà del 2022.
Alcune voci sono in calo, sia per i servizi, sia per i beni.
Il focus per lo scenario dei prezzi resta concentrato sui servizi core ex-abitazione, che non accennano a rallentare.
La dinamica mensile core nei prossimi trimestri mesi potrà rallentare ulteriormente per via della svolta attesa nel comparto “pesante” dell’abitazione.
Tuttavia, i prezzi dei servizi core ex-abitazione, legati all’andamento dei salari e dell’eccesso di domanda di lavoro, non danno segni di ritracciamento e si mantengono su un trend non coerente con un rallentamento dell’inflazione.
I dati del CPI di marzo, pur mostrando una stabilizzazione della dinamica mensile, sia per il CPI core sia per i servizi ex-energia, danno informazioni non particolarmente incoraggianti.
Infatti, a fronte di un significativo rallentamento della crescita degli affitti, non si rileva un rallentamento dei prezzi dei servizi core, indicando che nel segmento core ex-abitazione i prezzi sono in accelerazione.

 

Le informazioni sui prezzi non riducono i timori sull’inflazione e lasceranno il FOMC in una situazione difficile alla riunione di inizio maggio, quando si dovranno bilanciare i rischi di restrizione del credito bancario ancora incerta, con quelli di un’inflazione core persistente.
Un altro elemento rilevante per l’esito del FOMC saranno le review condotte da Fed e FDIC sulla situazione bancaria, in uscita il 1° maggio.
Per ora, a nostro avviso la decisione sui tassi del 2 maggio è ancora incerta.

 


LEGGI il documento completo