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Stati Uniti – CPI: un altro 0,6% m/m per l’indice core ad agosto

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a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

Il CPI ad agosto è aumentato di 0,1% m/m, e di 8,3% a/a.
Energia e alimentari hanno confermato i trend contrastanti in atto da giugno, con la prima in calo e i secondi in costante crescita.
L’energia (-5% m/m) è frenata dalla benzina, in calo di -10,6% m/m.
Per gli alimentari, l’aumento complessivo è di 0,8% m/m (11,4% a/a, massimo dal 1979); risultano sempre in forte rialzo sia i beni consumati a casa (0,7% m/m, 13,5% a/a) sia quelli forniti dalla ristorazione (0,9% m/m, 8% a/a).
Le variazioni di ampia entità sono diffuse alla maggior parte delle voci, con contributi particolarmente solidi da abitazione, sanità e alimentari.
L’ indice core ha sorpreso ampiamente verso l’alto, con una variazione di 0,6% m/m, dopo 0,3% m/m di luglio.
La variazione tendenziale, a 6,3% a/a, è tornata sui livelli della primavera per via dell’effetto confronto con il 2021.
Proseguono le correzioni di alcune voci volatili (auto usate, tariffe aeree), che però sono più che compensate dai rialzi significativi della maggior parte delle altre componenti.
La dinamica mensile core si mantiene quindi mediamente elevata e suggerisce che il dato moderato di luglio non era rappresentativo di un effettivo rallentamento del trend.
Il quadro che emerge è di persistente diffusione di ampi rialzi.
Il CPI di agosto suggella definitivamente la previsione di un rialzo di 75 pb anche alla riunione del FOMC del 20-21 settembre, e segnala che la Fed non abbasserà la guardia e proseguirà su un sentiero di rialzi spediti anche in autunno.
Manteniamo la nostra previsione di punto di arrivo dei fed funds a 4,5% nel 1° trimestre 2023.

 


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