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Italia: produzione industriale più debole del previsto a dicembre

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

In Italia la produzione industriale è calata più del previsto a dicembre, di -1% m/m, dopo il robusto incremento di 2,1% m/m (rivisto al rialzo da 1,9%) registrato a novembre.
Su base tendenziale la crescita ha invece rallentato al 4,4% da un precedente 6,6%.
Il calo risulta diffuso a quasi tutti i principali raggruppamenti d’industrie, ad eccezione della produzione di prodotti energetici che è rimasta sostanzialmente stagnante (+0,1% m/m).
La più ampia contrazione è stata registrata dai beni durevoli di consumo (-4.8% m/m) ma anche l’output di beni strumentali è diminuito di un marcato -2,2% m/m che di fatto annulla il progresso messo a segno a novembre.
La produzione di beni intermedi è invece scesa di -0,5% m/m mentre quella dei beni di consumo non durevoli ha registrato un più contenuto -0,1% m/m.
Nonostante la contrazione di dicembre l’industria è comunque cresciuta di 0,5% t/t nel 4° trimestre del 2021, in decelerazione dal +1% t/t estivo.
Il 2021 è risultato un anno particolarmente robusto per l’industria italiana: la produzione è infatti cresciuta in media di oltre l’11% rispetto all’anno precedente, una dinamica più vivace rispetto a quelle registrate dalle altre principali economie dell’Eurozona.
Al contrario di Germania e Francia infatti l’industria italiana ha già recuperato, e superato, i livelli di attività pre-Covid (+2% rispetto a febbraio 2020).
Rispetto all’anno precedente i settori che nel 2021 hanno mostrato il maggior dinamismo sono la gomma (+18,8%) le apparecchiature elettriche (+18,6%) e la metallurgia (+17,5%) ma la crescita risulta comunque diffusa a tutti i comparti ad eccezione dell’attività estrattiva (-7%).
Lo scenario per la manifattura italiana nei primi mesi del 2022 appare però meno promettente: i dati sull’utilizzo di gas nel settore industriale suggeriscono che la produzione potrebbe essere calata anche a gennaio mentre la recrudescenza dei contagi potrebbe aver inciso sulle ore lavorate per via delle quarantene.
I rischi per l’industria a inizio 2022 appaiono quindi rivolti verso il basso ma le prospettive per il medio termine restano incoraggianti: secondo la più recente indagine trimestrale della Commissione Europea le imprese manifatturiere italiane, grazie all’elevato stock di ordinativi, dispongono di oltre 6 mesi di produzione assicurata (tra i più elevati nell’intera Eurozona) suggerendo come l’industria disponga di un ampio potenziale di crescita una volta superate le problematiche correnti.

 


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