Seguci su twitter

Categorie

Italia: PIL meno debole del previsto a fine 2021

LEGGI il documento completo

a cura di Paolo Mameli


ABSTRACT

Nel 4° trimestre 2021, il PIL italiano è cresciuto dello 0,6% t/t.
Si tratta di un significativo rallentamento rispetto ai due trimestri precedenti (2,7% nei mesi primaverili, 2,6% in estate), ma il dato è lievemente più forte delle aspettative di consenso (e delle nostre attese).
La variazione annua è salita a 6,4%, dal 4% del trimestre precedente.
Soprattutto, per via di una revisione sui dati dei trimestri precedenti, l’anno 2021 ha fatto segnare un rimbalzo superiore alle attese, pari a 6,5% dopo il crollo vicino a -9% visto nel 2020.
A fine 2021, l’economia italiana resta inferiore di appena mezzo punto percentuale rispetto ai livelli pre-pandemici.
Tra le quattro principali economie dell’eurozona, solo la Francia ha fatto meglio, sia nel confronto con i livelli di fine 2019 (+0,9%), sia nella crescita 2021 (7%).
L’Istat ha comunicato che l’incremento del PIL nel 4° trimestre è dovuto all’aumento del valore aggiunto sia nei servizi che nell’industria (a fronte di una diminuzione nell’agricoltura).
Dal lato della domanda, il comunicato-stampa dell’Istat riporta che c’è stato un apporto positivo della domanda interna (al lordo delle scorte), mentre il commercio estero ha frenato il PIL.
In ogni caso, dal lato della domanda domestica, pensiamo che gli investimenti delle imprese possano essere cresciuti a un ritmo più sostenuto dei consumi delle famiglie (frenati dalla minore spesa per servizi aggregativi, nonché da un iniziale impatto dello shock energetico).
In sintesi, il dato è migliore delle nostre attese.
In prospettiva, ci aspettiamo che il PIL rallenti ulteriormente nel 1° trimestre (0,2% t/t), prima di riaccelerare su ritmi di poco superiori al punto percentuale su base congiunturale nei trimestri centrali dell’anno .
Questo profilo è coerente con la nostra previsione di 4,3% sul PIL italiano nel 2022; rispetto a questa stima, oggi i rischi appaiono al ribasso, ma ci sembrano di entità moderata.
In questo contesto, la rielezione del Presidente della Repubblica in carica Sergio Mattarella, e la conferma di Mario Draghi come Presidente del Consiglio, sono state accolte con favore dagli investitori, e dovrebbero garantire la stabilità politica sino alla fine della legislatura (primavera 2023).

 


LEGGI il documento completo