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Italia: Manovra 2022 all’insegna del taglio al cuneo fiscale

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a cura di Paolo Mameli


ABSTRACT

Ieri 20 ottobre è stato diffuso il Documento Programmatico di Bilancio inviato alla Commissione Europea, che era stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 19 ottobre.
Il documento conferma l’impianto della manovra 2022 già delineato nella Nota di Aggiornamento del DEF del 29 settembre scorso: il pacchetto espansivo che verrà dettagliato nella prossima Legge di Bilancio vale l’1,245% del PIL (23,6 miliardi) sul 2022 e poco più (l’1,53% del PIL ovvero 29,2 miliardi) sul 2023.
I principali interventi previsti per il 2022 sono i seguenti.
Dal lato delle entrate:
– attuazione della prima fase della riforma fiscale (6 miliardi sul 2022, poco più negli anni successivi), ma il DPB non fornisce dettagli su come le risorse saranno distribuite; nel Comunicato-stampa del CdM del 19 ottobre, si accenna solo al rinvio al 2023 di plastic tax e sugar tax e al taglio dal 22% al 10% dell’Iva su prodotti;
– interventi, principalmente fiscali, a sostegno delle imprese (4,1 miliardi l’anno prossimo, che si dimezzano nei due anni successivi); sono, inoltre, previste risorse aggiuntive per il fondo per l’internazionalizzazione delle imprese e il fondo di garanzia per le PMI;
– proroga di eco-bonus e altri incentivi esistenti per gli investimenti immobiliari privati (finalizzati ad aumentare l’efficienza energetica e la resilienza sismica degli edifici).
Dal lato delle spese:
– misure in tema di sanità (4,2 miliardi): incremento, rispetto al 2021, del Fondo Sanitario Nazionale di 2 miliardi l’anno fino al 2024;
– rifinanziamento delle esigenze per le cosiddette “politiche invariate” (3,2 miliardi);
– rilancio degli investimenti pubblici (2 miliardi nel 2022, che salgono a circa 2,5 mld nei due anni successivi);
– contrasto al caro bollette (2 miliardi one-off nel 2022);
– riforma degli ammortizzatori sociali (1,5 miliardi);
– interventi per gli enti locali (1,3 miliardi);
– rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza (1 miliardo);
– misure in materia pensionistica per “gestire” l’uscita da quota 100 (0,6 miliardi nel 2022);
– stanziamenti per istruzione, università e ricerca (0,4 miliardi sul 2022, che aumentano sino a 1,1 miliardi nel 2024);
– politiche per la famiglia (0,4 mld sul 2022, che vengono però più che dimezzati negli anni successivi);
– sono inoltre previste altre misure minori soprattutto in tema di politiche sociali.
Infine, il Documento Programmatico di Bilancio comprende un aggiornamento del monitoraggio sull’implementazione del PNRR.
Se nel monitoraggio presentato lo scorso 22 settembre, sui 51 obiettivi e traguardi fissati per fine 2021 ne risultavano raggiunti solo 13, nell’aggiornamento contenuto nel DPB il numero di condizioni già soddisfatte è salito a 21, ovvero il 41% del totale.

 


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