Seguci su twitter

Categorie

Italia: inflazione in calo ma la discesa sarà lenta

LEGGI il documento completo

a cura di Aniello Dell’Anno


ABSTRACT

Secondo l’Istat, a dicembre l’inflazione sull’indice nazionale è scesa all’11,6% a/a dall’11,8% precedente, mentre quella armonizzata è calata al 12,3% a/a dal 12,6% di novembre.
Sul mese i prezzi sono aumentati dello 0,3% sull’indice nazionale e del +0,2% sull’armonizzato.
I maggiori contributi alla variazione mensile vengono dai prodotti energetici regolamentati (+7,9% m/m, grazie all’aumento del 23,4% m/m del prezzo del gas naturale mercato tutelato) e dai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,4 m/m); l’aumento ha riguardato anche gli alimentari lavorati e gli alcolici (+0,8%) e i beni industriali non energetici (+0,6%), mentre sono diminuiti i prezzi dei prodotti energetici non regolamentati (-3,9%) e degli alimentari freschi (-0,6%).
Sulla variazione tendenziale, l’energia, scesa al 64,7% a/a da +67,6%, spiega ancora oltre il 50% dell’inflazione ed è trainata dal robusto aumento dei carburanti e delle bollette di gas ed elettricità.
Tuttavia, il picco è stato toccato in ottobre e questa componente continuerà a rallentare nei prossimi mesi grazie anche alle misure calmieratrici del governo.
L’inflazione core è salita al 5,8% a/a da un precedente 5,6% a/a, ma ci aspettiamo nuovi aumenti ad inizio 2023.
L’accelerazione di dicembre è dovuta ai prezzi dei servizi (dal 4,3% al 4,5%), mentre i beni non energetici sono rimasti stabili al 5,3%; il differenziale inflazionistico tra servizi e beni dovrebbe ridursi progressivamente quest’anno.
A nostro avviso, il picco dell’inflazione potrebbe essere stato raggiunto nel 4° trimestre del 2022, ma la discesa sarà lenta.
Solo da fine 2024 l’inflazione potrebbe ritornare attorno al 2%.
In sostanza, una vera “normalizzazione” per lo scenario inflattivo è attesa solo dal 2025.
Nel corso del 2023 ci aspettiamo un trend discendente dell’inflazione.

 


LEGGI il documento completo