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Italia: l’inflazione cala, ma meno del previsto

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a cura di Aniello Dell’Anno


ABSTRACT

A maggio, l’inflazione italiana è scesa meno del previsto al 7,6% dall’8,2% di aprile sulla misura nazionale e all’8,1% dall’8,7% sull’armonizzato.
Il calo dell’inflazione italiana rimane la più alta tra i maggiori Paesi dell’Eurozona, con una differenza con l’indice armonizzato tedesco che dovrebbe ampliarsi questo mese.
Il rallentamento tendenziale è imputabile prevalentemente alla componente energetica (da 16,7% a 11,9%), spinta al ribasso dalla componente non regolamentata (da 26,6% a 20,5%), in particolare dai prezzi dell’energia nel mercato libero (da 53,6% a 41,4%).
I prezzi degli alimentari mostrano una leggera flessione (a 11,6% da 11,8% precedente), con una accelerazione degli alimentari freschi (a 8,9% da 8,4% di aprile) più che spiazzata dal rallentamento di quelli lavorati (a 13,4% da 14%).
Una nota positiva è arrivata dai servizi, scesi lievemente al 4,6% dal 4,8% di aprile.
Infine, l’inflazione al netto di energetici e alimentari freschi rallenta nuovamente, anche se di poco, a 6,1% a 6,2% a/a.
Visti i primi dati preliminari di maggio, rivediamo al ribasso di due decimi, al 6,3%, le nostre previsioni per l’inflazione armonizzata relativa al complesso dell’area euro che verrà pubblicata domani.
Se confermato, il dato di maggio rafforzerebbe l’ipotesi che la BCE possa concludere il suo ciclo di rialzi prima del previsto, anche se ci aspettiamo ancora un aumento di 25 pb nei prossimi mesi.

 


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