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Italia: fiducia economica in calo a settembre

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

In Italia a settembre l’indice di fiducia manifatturiera è calato più delle attese a 101,3 da un precedente 104 (rivisto da 104,3), un minimo da marzo 2021 e in ribasso per il terzo mese consecutivo.
Tra le imprese il morale è peggiorato anche negli altri settori con l’indice composito IESI che quindi calato per il terzo mese a 105,2 da 109,2 di agosto.
Non particolarmente incoraggiante per l’attività economica nei prossimi mesi anche il marcato calo del morale nei servizi (95,9 da 103,3) che subiscono la maggior flessione mensile da fine 2020 mentre corregge anche la fiducia nel commercio al dettaglio (110,6 da 113,4) a fronte di un rimbalzo nelle costruzioni (159,5 da 155,8).
In deterioramento infine anche l’indice di fiducia dei consumatori, a 94,8 da 98,3, che è tornato sui livelli di luglio dopo il modesto rimbalzo registrato nel mese precedente.
Tra i consumatori la flessione del morale risulta diffusa a tutte le componenti ma trainata soprattutto dalle valutazioni sul clima economico che sono scese a un minimo da novembre 2020 ma anche l’indice relativo alla situazione personale ha registrato un notevole peggioramento portandosi sui minimi dal primo lockdown, quindi dalla primavera del 2020.
In sintesi, le indagini di settembre indicano che la ripresa sta ormai decelerando piuttosto rapidamente mentre aumentano i rischi di recessione per i trimestri a cavallo d’anno.
Le rilevazioni sulla fiducia sono infatti coerenti con una contrazione dei consumi privati nei prossimi mesi, penalizzati dal carovita che erode i redditi disponibili e dall’elevata incertezza di fondo.
I rischi sullo scenario e prezzi energetici su livelli record colpiscono però anche le imprese.
Se la manifattura rimane il settore più esposto e quindi destinato a frenare di più anche i servizi stanno rapidamente perdendo spinta.
Al momento solo commercio al dettaglio e costruzioni registrano livelli di fiducia superiori alla media di lungo periodo.
Abbiamo recentemente tagliato le nostre previsioni sulla crescita del PIL nel 2023 allo 0,6% con l’economia che potrebbe contrarsi tra la fine del 2022 e l’inizio del prossimo anno.

 


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