Seguci su twitter

Categorie

Italia: corregge a ottobre la produzione industriale

LEGGI il documento completo

a cura di Paolo Mameli


ABSTRACT

La produzione industriale è calata di -0,6% m/m a ottobre, dopo essere aumentata di +0,1% m/m a settembre.
La variazione annua (corretta per gli effetti di calendario) è rallentata a 2% da un precedente 4,5%.
La crescita sull’anno è guidata dai beni intermedi (+3,4%), dai beni di consumo (+2,7%) e dall’energia (+1,8%), mentre la produzione di beni d’investimento risulta poco variata (-0,1%).
Nonostante la correzione di ottobre, l’indice destagionalizzato della produzione industriale resta dello 0,7% superiore rispetto al livello pre-pandemico (un mese fa il divario era pari all’1,5%).
Inoltre, l’Italia rimane l’unica tra le quattro principali economie della zona euro ad aver recuperato completamente i livelli pre-pandemici di produzione industriale (+0,7%, contro il -1,8% della Spagna, il -4,5% della Francia e il -7,6% della Germania).
Nel settore manifatturiero, la correzione della produzione è stata ancora più pronunciata (-0,9% m/m); il contributo più negativo è venuto da macchinari e attrezzature (-1,7% m/m).
Dopo una crescita di +0,9% t/t nel 3° trimestre, la flessione di ottobre lascia l’output industriale in rotta per una correzione di -0,6% t/t nell’ultimo trimestre dell’anno (in caso di stabilità a novembre e dicembre).
In pratica, a meno di un forte rimbalzo nei due mesi finali dell’anno, l’industria non dovrebbe contribuire al PIL nel trimestre in corso.
Il nostro scenario centrale vede poi una riaccelerazione solo moderata all’inizio del 2022, e più decisa nei trimestri centrali del prossimo anno, con il risultato di una espansione del PIL del 4,3% in media il prossimo anno, dopo il 6,2% nel 2021. L’incertezza sullo scenario prospettico resta però elevata, e sembra anzi essere aumentata nel periodo più recente; in particolare, i rischi al ribasso riguardano il 4° trimestre 2021 e il 1° trimestre 2022.
Tuttavia, l’Italia pare al momento meglio posizionata di altri Paesi europei nel fronteggiare i rischi derivanti dalla “quarta” ondata pandemica, nonché l’impatto, soprattutto sul settore industriale, dei colli di bottiglia nelle catene produttive globali (viceversa, il nostro Paese è lievemente più esposto agli effetti dello “shock energetico).
Di conseguenza, riteniamo che anche nel 2022 (come già accaduto quest’anno) la crescita del PIL italiano possa risultare superiore a quella della media dell’Eurozona (4,3% contro 3,9%, da 6,2% e 5,1% rispettivamente stimati per quest’anno).

 


LEGGI il documento completo